L’aerosol di origine naturale, come ad esempio la polvere sahariana e lo spray marino, possono provocare un aumento dei valori di concentrazione del PM10, e in alcuni casi contribuire al superamento dei valori limite previsti dalla normativa. E’ importante identificare questi contributi, che in alcune aree possono avere un impatto non trascurabile. La quantificazione del contributo al PM10 dovuto a sorgenti naturali rappresenta un obiettivo che può essere ottenuto attraverso l’uso di modelli numerici: allo scopo il sistema SPARTA - Sistema integrato di Previsione e Analisi della Qualità dell‘Aria per la Regione ToscanA - sviluppato dal Consorzio LaMMA su incarico della Regione Toscana, permette di simulare i principali componenti del particolato, sia di origine antropica che naturale. SPARTA è stato recentemente aggiornato, sia per quanto riguarda il modello meteo WRF-ARW (versione 4.1), sia per quanto riguarda il modello chimico CAMX (versione 6.5): in particolare è stata implementata la più recente versione del modulo per la stima dell’areosol marino (oceanic.v4.2), che permette una migliore e più dettagliata definizione di questo contributo soprattutto nelle aree costiere, tenendo conto dell’impatto della surf-zone nella formazione dello spray marino. Per valutare la capacità del sistema modellistico aggiornato di stimare correttamente la componente marina, viene utilizzato un ampio data-set di misure, ottenute nell’ambito del Progetto PATOS - Particolato Atmosferico in TOScana - promosso dalla Regione Toscana, in collaborazione con ARPAT, Università di Firenze, INFN e Consorzio LaMMA. Si prende in esame il periodo gennaio-dicembre 2014, in cui il particolato, campionato su base giornaliera e per periodi più brevi su base oraria, in due siti, uno costiero (Livorno) e uno nell’entroterra (Montale), è stato analizzato con diverse tecniche (cromatografia ionica, analisi termo-ottica, PIXE, ICP-AES), permettendo di ottenere informazioni sulla composizione chimica del PM, e quindi anche sulla componente legata allo spray marino. La validazione del modello prosegue anche nell’ultima fase del progetto PATOS, attualmente in corso, in cui uno degli obiettivi consiste nel valutare il contributo marino al PM10 in un’area costiera, Viareggio, considerata critica per l’inquinamento atmosferico: in questo caso è importante stabilire in quali casi i superamenti del valore limite siano attribuibili alla componente naturale.

Il contributo dello spray marino al PM10 valutato attraverso l'approccio modellistico: i risultati ottenuti dal sistema SPARTA e confronto con i dati sperimentali nell'ambito del progetto PATOS

F. Calastrini
Primo
;
2020

Abstract

L’aerosol di origine naturale, come ad esempio la polvere sahariana e lo spray marino, possono provocare un aumento dei valori di concentrazione del PM10, e in alcuni casi contribuire al superamento dei valori limite previsti dalla normativa. E’ importante identificare questi contributi, che in alcune aree possono avere un impatto non trascurabile. La quantificazione del contributo al PM10 dovuto a sorgenti naturali rappresenta un obiettivo che può essere ottenuto attraverso l’uso di modelli numerici: allo scopo il sistema SPARTA - Sistema integrato di Previsione e Analisi della Qualità dell‘Aria per la Regione ToscanA - sviluppato dal Consorzio LaMMA su incarico della Regione Toscana, permette di simulare i principali componenti del particolato, sia di origine antropica che naturale. SPARTA è stato recentemente aggiornato, sia per quanto riguarda il modello meteo WRF-ARW (versione 4.1), sia per quanto riguarda il modello chimico CAMX (versione 6.5): in particolare è stata implementata la più recente versione del modulo per la stima dell’areosol marino (oceanic.v4.2), che permette una migliore e più dettagliata definizione di questo contributo soprattutto nelle aree costiere, tenendo conto dell’impatto della surf-zone nella formazione dello spray marino. Per valutare la capacità del sistema modellistico aggiornato di stimare correttamente la componente marina, viene utilizzato un ampio data-set di misure, ottenute nell’ambito del Progetto PATOS - Particolato Atmosferico in TOScana - promosso dalla Regione Toscana, in collaborazione con ARPAT, Università di Firenze, INFN e Consorzio LaMMA. Si prende in esame il periodo gennaio-dicembre 2014, in cui il particolato, campionato su base giornaliera e per periodi più brevi su base oraria, in due siti, uno costiero (Livorno) e uno nell’entroterra (Montale), è stato analizzato con diverse tecniche (cromatografia ionica, analisi termo-ottica, PIXE, ICP-AES), permettendo di ottenere informazioni sulla composizione chimica del PM, e quindi anche sulla componente legata allo spray marino. La validazione del modello prosegue anche nell’ultima fase del progetto PATOS, attualmente in corso, in cui uno degli obiettivi consiste nel valutare il contributo marino al PM10 in un’area costiera, Viareggio, considerata critica per l’inquinamento atmosferico: in questo caso è importante stabilire in quali casi i superamenti del valore limite siano attribuibili alla componente naturale.
2020
Istituto per la BioEconomia - IBE
978-88-942135-3-9
spray marino, composizione chimica PM10, CAMx, tecniche analitiche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/539334
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