Recentemente il fenomeno della migrazione di ritorno ha ricevuto un’attenzione particolare da parte di analisti e policy-makers. In particolare, alcuni di essi sostengono che i paesi di origine dei migranti dovrebbero prendere in considerazione il ritorno come forma di brain gain e, di conseguenza, come fonte di sviluppo, al pari delle rimesse monetarie. In maniera analoga, i decisori politici dei principali paesi di immigrazione vengono attratti dalla migrazione di ritorno come soluzione alla carenza di posti di lavoro che la crisi economica ha contribuito ad esacerbare, evitando in questo modo l’insediamento permanente dei migranti nelle loro società e nei rispettivi mercati del lavoro. Nonostante il crescente interesse politico, la migrazione di ritorno resta ancora un filone di ricerca marginale. La mancanza di dati adeguati ed il forte accento posto sull’ingresso e sul soggiorno dei migranti hanno contribuito a tale marginalizzazione. Lo studio che qui si presenta cerca dunque di colmare tale carenza scientifica, facendo luce sul fenomeno del ritorno ed esplorando le principali determinanti socio-economiche delle intenzioni migratorie di ritorno dei marocchini di prima generazione residenti in Italia. In particolare, si analizzano il livello di istruzione, l’occupazione, l’invio di rimesse nel paese di origine, l’impatto della crisi economica sulle condizioni di lavoro in Italia e le conseguenti intenzioni migratorie di ritorno dei marocchini. Conoscere le intenzioni migratorie di ritorno e i fattori socio-economici che le determinano può infatti aiutare i paesi di accoglienza a realizzare politiche di immigrazione attive e politiche di integrazione proattive e, allo stesso tempo, i paesi di origine ad introdurre quei cambiamenti istituzionali che, in una prospettiva di “migrazione-sviluppo”, sono necessari per favorire il reinserimento
Restare o tornare? Le determinanti socio-economiche delle intenzioni migratorie di ritorno dei Marocchini residenti in Italia
Angela PaparussoSecondo
2014
Abstract
Recentemente il fenomeno della migrazione di ritorno ha ricevuto un’attenzione particolare da parte di analisti e policy-makers. In particolare, alcuni di essi sostengono che i paesi di origine dei migranti dovrebbero prendere in considerazione il ritorno come forma di brain gain e, di conseguenza, come fonte di sviluppo, al pari delle rimesse monetarie. In maniera analoga, i decisori politici dei principali paesi di immigrazione vengono attratti dalla migrazione di ritorno come soluzione alla carenza di posti di lavoro che la crisi economica ha contribuito ad esacerbare, evitando in questo modo l’insediamento permanente dei migranti nelle loro società e nei rispettivi mercati del lavoro. Nonostante il crescente interesse politico, la migrazione di ritorno resta ancora un filone di ricerca marginale. La mancanza di dati adeguati ed il forte accento posto sull’ingresso e sul soggiorno dei migranti hanno contribuito a tale marginalizzazione. Lo studio che qui si presenta cerca dunque di colmare tale carenza scientifica, facendo luce sul fenomeno del ritorno ed esplorando le principali determinanti socio-economiche delle intenzioni migratorie di ritorno dei marocchini di prima generazione residenti in Italia. In particolare, si analizzano il livello di istruzione, l’occupazione, l’invio di rimesse nel paese di origine, l’impatto della crisi economica sulle condizioni di lavoro in Italia e le conseguenti intenzioni migratorie di ritorno dei marocchini. Conoscere le intenzioni migratorie di ritorno e i fattori socio-economici che le determinano può infatti aiutare i paesi di accoglienza a realizzare politiche di immigrazione attive e politiche di integrazione proattive e, allo stesso tempo, i paesi di origine ad introdurre quei cambiamenti istituzionali che, in una prospettiva di “migrazione-sviluppo”, sono necessari per favorire il reinserimento| File | Dimensione | Formato | |
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