A metà del XVIII secolo, Carlo III di Borbone, protettore delle arti e delle scienze, decise di far edificare una nuova «città della Corte», in cui potevano in- sistere istituzioni artistiche, biblioteche, una chiesa e un’università destinata alle scienze fisiche e intellettuali nonché alle arti liberali: lì avrebbe potuto trovare la più ampia accoglienza il ricchissimo patrimonio artistico ereditato dagli scavi di Ercolano e Pompei, oltre alla rinomata collezione Farnese. Il progetto fu assegnato a Luigi Vanvitelli, architetto di San Pietro, il quale, seguendo una tendenza del tempo e assecondando la sua formazione orientata alla classicità dell’antico, non mancò di reimpiegare marmi antichi, simbolo dei fasti antichi, in linea con l’assolutismo illuminato del monarca. Il presente contributo riporta la tecnica del reimpiego con manipolazione del manufatto (sotto forma di fasce di riquadratura, site nella Cappella della Reggia) di due colonne di “verde antico” dalla Cattedrale normanna di Oria, in provincia di Brindisi, fatta demolire nel 1750 dal vescovo Castrese Scaja a seguito dei danni subiti nel terremoto del 1743.
I marmi antichi nel progetto artistico di Luigi Vanvitelli per la Reggia di Caserta: il caso del reimpiego delle due colonne di "verde antico" della cattedrale normanna di Oria (Brindisi)
Delli Santi M.
2025
Abstract
A metà del XVIII secolo, Carlo III di Borbone, protettore delle arti e delle scienze, decise di far edificare una nuova «città della Corte», in cui potevano in- sistere istituzioni artistiche, biblioteche, una chiesa e un’università destinata alle scienze fisiche e intellettuali nonché alle arti liberali: lì avrebbe potuto trovare la più ampia accoglienza il ricchissimo patrimonio artistico ereditato dagli scavi di Ercolano e Pompei, oltre alla rinomata collezione Farnese. Il progetto fu assegnato a Luigi Vanvitelli, architetto di San Pietro, il quale, seguendo una tendenza del tempo e assecondando la sua formazione orientata alla classicità dell’antico, non mancò di reimpiegare marmi antichi, simbolo dei fasti antichi, in linea con l’assolutismo illuminato del monarca. Il presente contributo riporta la tecnica del reimpiego con manipolazione del manufatto (sotto forma di fasce di riquadratura, site nella Cappella della Reggia) di due colonne di “verde antico” dalla Cattedrale normanna di Oria, in provincia di Brindisi, fatta demolire nel 1750 dal vescovo Castrese Scaja a seguito dei danni subiti nel terremoto del 1743.| File | Dimensione | Formato | |
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