Il contributo rientra nel volume uscito in occasione della mostra "Fratello Sole, Sorella Luna. La natura nell’arte tra Beato Angelico, Leonardo e Corot" (15 marzo - 15 giugno 2025) organizzata presso la Galleria Nazionale dell'Umbria per raccontare la rivoluzione avviata dal Cantico delle Creature di San Francesco, nell’anno del suo ottavo centenario. Il saggio esplora l’evoluzione storica e teorica della prospettiva come metodo di rappresentazione e come paradigma culturale. A partire dalle prime intuizioni di Giotto fino alla sistematizzazione rinascimentale di Leon Battista Alberti e Pietro della Francesca, viene analizzato come la prospettiva abbia trasformato la relazione tra osservatore e spazio, ponendo l’individuo al centro della rappresentazione. Particolare attenzione è dedicata all’analisi del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca, il primo trattato illustrato che traduce con rigore matematico i principi della rappresentazione prospettica, affrontando anche il problema complesso della raffigurazione di forme organiche come la testa umana. Un altro approfondimento è dedicato alla tavola con l’Annunciazione Ranieri di Perugino. La prospettiva viene infine letta come dispositivo di conoscenza che unisce arte, scienza e filosofia, riflettendo il progressivo affermarsi di una visione antropocentrica del reale.
La prospettiva e la centralità dell’individuo nella rappresentazione del mondo
Sofia Menconero
2025
Abstract
Il contributo rientra nel volume uscito in occasione della mostra "Fratello Sole, Sorella Luna. La natura nell’arte tra Beato Angelico, Leonardo e Corot" (15 marzo - 15 giugno 2025) organizzata presso la Galleria Nazionale dell'Umbria per raccontare la rivoluzione avviata dal Cantico delle Creature di San Francesco, nell’anno del suo ottavo centenario. Il saggio esplora l’evoluzione storica e teorica della prospettiva come metodo di rappresentazione e come paradigma culturale. A partire dalle prime intuizioni di Giotto fino alla sistematizzazione rinascimentale di Leon Battista Alberti e Pietro della Francesca, viene analizzato come la prospettiva abbia trasformato la relazione tra osservatore e spazio, ponendo l’individuo al centro della rappresentazione. Particolare attenzione è dedicata all’analisi del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca, il primo trattato illustrato che traduce con rigore matematico i principi della rappresentazione prospettica, affrontando anche il problema complesso della raffigurazione di forme organiche come la testa umana. Un altro approfondimento è dedicato alla tavola con l’Annunciazione Ranieri di Perugino. La prospettiva viene infine letta come dispositivo di conoscenza che unisce arte, scienza e filosofia, riflettendo il progressivo affermarsi di una visione antropocentrica del reale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


