La gestione di problemi assistenziali comporta la messa a punto e l`utilizzo di numerosi indici, espressione delle caratteristiche di tutte le realtà sanitarie. Tali indici possono essere di volta in volta semplici o complessi, riferiti a caratteristiche individuali o di gruppo ottenuti mediante autovalutazione (del paziente) o intervento di terzi (operatori, medici, ricercatori). Uno dei problemi fondamentali insiti in questi processi di valutazione consiste nella necessità di confrontare condizioni patologiche o risultati terapeutici molto differenti. È quindi necessario utilizzare indici sì sintetici, ma che riflettano la molteplicità degli stati di salute/malattia e la molteplicità degli interventi possibili (Aaronson et al., 1987). A tale scopo, in letteratura sono comparsi termini come qualità della vita, benessere psico-fisico, salute globale, per indicare parametri misurabili e riferiti ad aspetti soggettivi-qualitativi dello stato di salute del paziente e della terapia in atto. In altre parole, come il 'paziente' giudica la propria condizione. Si parla di 'soft' end-point, in contrapposizione alla notazione 'hard' end-point, con la quale si indicano i piu' tradizionali parametri, come la morte, o la modificazione di indici strumentali o ematochimici. Tra le patologie cardiovascolari, le malattie aritmiche ed i disturbi di conduzione rappresentano condizioni molto diffuse (Braunwald, 1988). I tassi di incidenza in Italia si attestano intorno al 3,1/1000 persone anno. Negli Stati Uniti sono registrati 536.000 casi di diagnosi opedaliera di malattia aritmica ogni anno. Tra le procedure terapeutiche utilizzate per tali patologie, l`impianto di pacemaker costituisce un presidio fondamentale (Kusumoto et al., 1996). Sempre negli Stati Uniti vengono eseguiti 513 impianti/1.000.000 persone-anno (tasso di impianto); tassi fra i 300 ed i 350 impianti/1.000.000 persone-anno sono registrati in stati europei, tra cui l`Italia (Andersen et al., 1991). Uno degli effetti attesi di tali interventi è un miglioramento della Qualità della Vita.
Qualità della vita multistrumentale di pazienti sottoposti ad impianto pacemaker
Biino G;
1999
Abstract
La gestione di problemi assistenziali comporta la messa a punto e l`utilizzo di numerosi indici, espressione delle caratteristiche di tutte le realtà sanitarie. Tali indici possono essere di volta in volta semplici o complessi, riferiti a caratteristiche individuali o di gruppo ottenuti mediante autovalutazione (del paziente) o intervento di terzi (operatori, medici, ricercatori). Uno dei problemi fondamentali insiti in questi processi di valutazione consiste nella necessità di confrontare condizioni patologiche o risultati terapeutici molto differenti. È quindi necessario utilizzare indici sì sintetici, ma che riflettano la molteplicità degli stati di salute/malattia e la molteplicità degli interventi possibili (Aaronson et al., 1987). A tale scopo, in letteratura sono comparsi termini come qualità della vita, benessere psico-fisico, salute globale, per indicare parametri misurabili e riferiti ad aspetti soggettivi-qualitativi dello stato di salute del paziente e della terapia in atto. In altre parole, come il 'paziente' giudica la propria condizione. Si parla di 'soft' end-point, in contrapposizione alla notazione 'hard' end-point, con la quale si indicano i piu' tradizionali parametri, come la morte, o la modificazione di indici strumentali o ematochimici. Tra le patologie cardiovascolari, le malattie aritmiche ed i disturbi di conduzione rappresentano condizioni molto diffuse (Braunwald, 1988). I tassi di incidenza in Italia si attestano intorno al 3,1/1000 persone anno. Negli Stati Uniti sono registrati 536.000 casi di diagnosi opedaliera di malattia aritmica ogni anno. Tra le procedure terapeutiche utilizzate per tali patologie, l`impianto di pacemaker costituisce un presidio fondamentale (Kusumoto et al., 1996). Sempre negli Stati Uniti vengono eseguiti 513 impianti/1.000.000 persone-anno (tasso di impianto); tassi fra i 300 ed i 350 impianti/1.000.000 persone-anno sono registrati in stati europei, tra cui l`Italia (Andersen et al., 1991). Uno degli effetti attesi di tali interventi è un miglioramento della Qualità della Vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


