Il seguente contributo trae spunto da una più ampia ricerca condotta come progetto di dottorato presso la cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Roma “La Sapienza” sulle cosiddette oinochoai di tipo “fenicio-cipriota”. Il lavoro si è proposto di definire origine, modelli, evoluzione e funzione della famiglia tipologica in questione a partire dai prototipi in metallo e in materiale di pregio e di stabilire relazioni, apporti e rielaborazioni con le imitazioni ceramiche in impasto bruno, bucchero e ceramica figulina italo-geometrica diffuse in Italia centrale (Etruria, Latium Vetus e Agro Falisco-Capenate), individuate finora in una definizione ritenuta troppo generica. Base documentale è stato un catalogo per quanto possibile completo, considerato l’inedito che non è stato possibile visionare, sul quale si è impostata una tipologia parallela per metallo e ceramica. La classiicazione è basata su un approccio di tipo empirico che analizza gli attributi nominali più signiicativi, sia formali che decorativi, del record archeologico disponibile, considerandoli nel loro complesso e articolandoli in modo da mantenere un sistema aperto all’inserimento di nuovi esemplari individuando, all’interno di quello che era considerato un “tipo”, le caratteristiche distintive dello stesso e i parametri tipologici in base ai quali articolare la classiicazione, confrontandosi anche con le tipologie esistenti per le versioni in metallo e allargando lo sguardo alla coeva produzione fenicia in red-slip. L’analisi degli elementi decorativi di alcune oinochoai può dare un contributo alla discussione sul bestiario di tipo orientalizzante evidenziando come la ricezione di motivi figurativi sottintenda non solo un gusto estetico, ma anche l’introduzione nell’Italia medio-tirrenica di pratiche cultuali e religiose allotrie che verranno adattate e rielaborate secondo le esigenze locali. A questo proposito si prenderanno in considerazione tre oinochoai ceramiche, due in impasto locale e una in ceramica figulina italo-geometrica, con la bocca configurata a protome d’ariete.
Ram-headed oinochoai
Maria TaloniPrimo
Writing – Review & Editing
2012
Abstract
Il seguente contributo trae spunto da una più ampia ricerca condotta come progetto di dottorato presso la cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Roma “La Sapienza” sulle cosiddette oinochoai di tipo “fenicio-cipriota”. Il lavoro si è proposto di definire origine, modelli, evoluzione e funzione della famiglia tipologica in questione a partire dai prototipi in metallo e in materiale di pregio e di stabilire relazioni, apporti e rielaborazioni con le imitazioni ceramiche in impasto bruno, bucchero e ceramica figulina italo-geometrica diffuse in Italia centrale (Etruria, Latium Vetus e Agro Falisco-Capenate), individuate finora in una definizione ritenuta troppo generica. Base documentale è stato un catalogo per quanto possibile completo, considerato l’inedito che non è stato possibile visionare, sul quale si è impostata una tipologia parallela per metallo e ceramica. La classiicazione è basata su un approccio di tipo empirico che analizza gli attributi nominali più signiicativi, sia formali che decorativi, del record archeologico disponibile, considerandoli nel loro complesso e articolandoli in modo da mantenere un sistema aperto all’inserimento di nuovi esemplari individuando, all’interno di quello che era considerato un “tipo”, le caratteristiche distintive dello stesso e i parametri tipologici in base ai quali articolare la classiicazione, confrontandosi anche con le tipologie esistenti per le versioni in metallo e allargando lo sguardo alla coeva produzione fenicia in red-slip. L’analisi degli elementi decorativi di alcune oinochoai può dare un contributo alla discussione sul bestiario di tipo orientalizzante evidenziando come la ricezione di motivi figurativi sottintenda non solo un gusto estetico, ma anche l’introduzione nell’Italia medio-tirrenica di pratiche cultuali e religiose allotrie che verranno adattate e rielaborate secondo le esigenze locali. A questo proposito si prenderanno in considerazione tre oinochoai ceramiche, due in impasto locale e una in ceramica figulina italo-geometrica, con la bocca configurata a protome d’ariete.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


