A circa km. 30 NE dalla città di Taranto, nel territorio comunale di Grottaglie, si sviluppò l’abitato antico di Masseria Vicentino. Posto su un gradino tufaceo articolato in terrazze naturali, tagliato da diversi alvei torrentizi, l’insediamento fu individuato a metà degli anni Sessanta del secolo scorso ed è stato oggetto di diverse campagne di scavo a partire dalla fine degli anni ’90, condotte dall’Università degli Studi di Bari in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia. Caratterizzato da tre circuiti murari a difesa dell’acropoli e dei settori di abitato, si estende per circa 13 ettari. Le prime attestazioni di vita, di cui restano alcuni fondi di capanne rinvenuti sull’acropoli, risalgono alla metà circa dell’VIII secolo a.C., ma particolare sviluppo ebbe nella seconda metà del VI secolo e, soprattutto, nel IV sec. a.C. In età romana dovette perdere di importanza, contraendosi, per lo più, probabilmente in relazione al passaggio della via Appia che da Taranto si dirigeva verso Oria. É in questo abitato, infatti, che alcuni studiosi identificano la prima mansio o mutatio dopo la città di Taranto (Mesochorum), sulla via consolare. Attraverso l’analisi e l’interpretazione delle immagini aeree storiche e il confronto con le immagini più recentie con le immagini satellitari Quickbird 2012, si propone una lettura analitica dell’insediamento di Masseria Vicentino e in particolare lo studio dello sviluppo dell’abitato in rapporto alla viabilità antica.
Sull’identificazione di Mesochorum: l’abitato di Masseria Vicentino (Grottaglie -TA)
De Luca F.
2024
Abstract
A circa km. 30 NE dalla città di Taranto, nel territorio comunale di Grottaglie, si sviluppò l’abitato antico di Masseria Vicentino. Posto su un gradino tufaceo articolato in terrazze naturali, tagliato da diversi alvei torrentizi, l’insediamento fu individuato a metà degli anni Sessanta del secolo scorso ed è stato oggetto di diverse campagne di scavo a partire dalla fine degli anni ’90, condotte dall’Università degli Studi di Bari in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia. Caratterizzato da tre circuiti murari a difesa dell’acropoli e dei settori di abitato, si estende per circa 13 ettari. Le prime attestazioni di vita, di cui restano alcuni fondi di capanne rinvenuti sull’acropoli, risalgono alla metà circa dell’VIII secolo a.C., ma particolare sviluppo ebbe nella seconda metà del VI secolo e, soprattutto, nel IV sec. a.C. In età romana dovette perdere di importanza, contraendosi, per lo più, probabilmente in relazione al passaggio della via Appia che da Taranto si dirigeva verso Oria. É in questo abitato, infatti, che alcuni studiosi identificano la prima mansio o mutatio dopo la città di Taranto (Mesochorum), sulla via consolare. Attraverso l’analisi e l’interpretazione delle immagini aeree storiche e il confronto con le immagini più recentie con le immagini satellitari Quickbird 2012, si propone una lettura analitica dell’insediamento di Masseria Vicentino e in particolare lo studio dello sviluppo dell’abitato in rapporto alla viabilità antica.| File | Dimensione | Formato | |
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