La disinformazione che circola nell’ecosistema digitale rappresenta oggi una delle minacce più serie per le democrazie: erode la fiducia nelle istituzioni, altera il dibattito pubblico e può persino condizionare i processi elettorali. Questo contributo prende in esame le risposte messe in campo dall’Unione Europea per difendere l’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali, dedicato alla libertà di espressione. Dopo una riflessione sui limiti di questo diritto e sul suo necessario bilanciamento con altre libertà fondamentali, l’analisi mette in evidenza alcune criticità tipiche del contesto europeo: incertezza normativa, squilibrio di potere tra istituzioni e grandi piattaforme, debolezza dei meccanismi di autoregolazione, dimensione geopolitica della disinformazione e vulnerabilità cognitiva degli utenti. Il contributo dedica ampio spazio anche agli strumenti adottati in Europa: dal Digital Services Act al Codice di condotta rafforzato, passando per l’European Digital Media Observatory e per i programmi di educazione ai media. La conclusione guarda alle sfide emergenti, come l’intelligenza artificiale generativa, il deepfake, la gestione ed il controllo dei dati. In questo contesto, l’articolo propone una lettura “ecosistemica” in cui la regolamentazione, l’innovazione tecnologica e le competenze dei cittadini sono integrate.
Liberta’ di Espressione e Disinformazione: Sfide Aperte e Soluzioni Proposte Dall’Unione Europea per Difendere l’articolo 11 della Carta dei Diritti
arianna d'uliziaPrimo
;alessia d'andrea
;marco pirrone
2025
Abstract
La disinformazione che circola nell’ecosistema digitale rappresenta oggi una delle minacce più serie per le democrazie: erode la fiducia nelle istituzioni, altera il dibattito pubblico e può persino condizionare i processi elettorali. Questo contributo prende in esame le risposte messe in campo dall’Unione Europea per difendere l’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali, dedicato alla libertà di espressione. Dopo una riflessione sui limiti di questo diritto e sul suo necessario bilanciamento con altre libertà fondamentali, l’analisi mette in evidenza alcune criticità tipiche del contesto europeo: incertezza normativa, squilibrio di potere tra istituzioni e grandi piattaforme, debolezza dei meccanismi di autoregolazione, dimensione geopolitica della disinformazione e vulnerabilità cognitiva degli utenti. Il contributo dedica ampio spazio anche agli strumenti adottati in Europa: dal Digital Services Act al Codice di condotta rafforzato, passando per l’European Digital Media Observatory e per i programmi di educazione ai media. La conclusione guarda alle sfide emergenti, come l’intelligenza artificiale generativa, il deepfake, la gestione ed il controllo dei dati. In questo contesto, l’articolo propone una lettura “ecosistemica” in cui la regolamentazione, l’innovazione tecnologica e le competenze dei cittadini sono integrate.| File | Dimensione | Formato | |
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