La progressiva e rapida comparsa di microorganismi resistenti agli antibiotici attualmente in uso ha stimolato la ricerca di nuove molecole dotate di migliore efficacia terapeutica e, possibilmente, con un meccanismo d'azione diverso da quelli degli antibiotici oggi in commercio. Tra le molecole che sono state indicate come potenziali antibiotici innovativi vi sono i così detti Peptidi AntiMicrobici (AMP) dell'immunità innata. Si tratta solitamente di piccoli peptidi di dimensione compresa tra 10 e 50 amino acidi con caratteristiche generali comuni come la presenza di particolari residui e, più in generale, una carica netta positiva (pertanto definiti anche peptidi cationici). Negli ultimi anni, è stata associata a questa attività antibiotica diretta, anche una potente capacità immunomodulatoria per la quale tali peptidi sono in grado di contribuire al contrasto delle infezioni microbiche mediante meccanismi che sono indipendenti dall'uccisione diretta dei microrganismi e che hanno a che vedere con l'interazione con componenti delle membrane batteriche (ad esempio il LipoPoliSaccaride, LPS) neutralizzando il potente effetto infiammatorio indotto sulle cellule dell'ospite. In questa comunicazione descriviamo l'isolamento di una nuova molecola di origine vegetale con caratteristiche strutturali tipiche delle proteine cationiche. Le sue caratteristiche biologiche sono state studiate mediante l'utilizzo di un peptide sintetico derivato dalla sequenza originale. Tale peptide presenta la capacità di legare fortemente LPS da Escherichia coli. Saggi condotti su eritrociti e linee cellulari umane hanno dimostrato l'assenza di tossicità anche ad elevate concentrazioni. Sono state inoltre studiate le caratteristiche immunologiche di tale peptide mediante saggi di proliferazione di PBMC (Peripheral Blood Mononuclear Cell) umani e produzione di citochine pro-infiammatorie. Mediante test di inibizione è stata dimostrata la sua capacità di inibire il rilascio di IFN-? sia da PBMC umani che da splenociti murini, suggerendo un ruolo importante per la realizzazione di nuovi farmaci di origine naturale per la cura dello shock settico.

FATTORE ANTI-LPS DA PARIETARIA JUDAICA

2009

Abstract

La progressiva e rapida comparsa di microorganismi resistenti agli antibiotici attualmente in uso ha stimolato la ricerca di nuove molecole dotate di migliore efficacia terapeutica e, possibilmente, con un meccanismo d'azione diverso da quelli degli antibiotici oggi in commercio. Tra le molecole che sono state indicate come potenziali antibiotici innovativi vi sono i così detti Peptidi AntiMicrobici (AMP) dell'immunità innata. Si tratta solitamente di piccoli peptidi di dimensione compresa tra 10 e 50 amino acidi con caratteristiche generali comuni come la presenza di particolari residui e, più in generale, una carica netta positiva (pertanto definiti anche peptidi cationici). Negli ultimi anni, è stata associata a questa attività antibiotica diretta, anche una potente capacità immunomodulatoria per la quale tali peptidi sono in grado di contribuire al contrasto delle infezioni microbiche mediante meccanismi che sono indipendenti dall'uccisione diretta dei microrganismi e che hanno a che vedere con l'interazione con componenti delle membrane batteriche (ad esempio il LipoPoliSaccaride, LPS) neutralizzando il potente effetto infiammatorio indotto sulle cellule dell'ospite. In questa comunicazione descriviamo l'isolamento di una nuova molecola di origine vegetale con caratteristiche strutturali tipiche delle proteine cationiche. Le sue caratteristiche biologiche sono state studiate mediante l'utilizzo di un peptide sintetico derivato dalla sequenza originale. Tale peptide presenta la capacità di legare fortemente LPS da Escherichia coli. Saggi condotti su eritrociti e linee cellulari umane hanno dimostrato l'assenza di tossicità anche ad elevate concentrazioni. Sono state inoltre studiate le caratteristiche immunologiche di tale peptide mediante saggi di proliferazione di PBMC (Peripheral Blood Mononuclear Cell) umani e produzione di citochine pro-infiammatorie. Mediante test di inibizione è stata dimostrata la sua capacità di inibire il rilascio di IFN-? sia da PBMC umani che da splenociti murini, suggerendo un ruolo importante per la realizzazione di nuovi farmaci di origine naturale per la cura dello shock settico.
2009
Istituto di Biofisica - IBF
Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare - IBIM - Sede Palermo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/56376
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