La determinazione del contenuto d'argento in reperti monetali antichi è di grande interesse per gli archeologi e i numismatici in quanto fornisce indicazioni sulle tecniche di produzione dei manufatti e sui processi inflativi occorsi nel periodo storico oggetto di studio. Recentemente, presso il laboratorio LANDIS dei LNS/INFN di Catania è stato sviluppato un metodo di indagine non distruttivo, basato sull'impiego combinato delle tecniche PIXE-alfa, XRF e DPAA, per la determinazione quantitativa dell'argento presente in monete romane di epoca tardo imperiale. L'utilizzo delle tecniche PIXE-alfa e XRF fornisce informazioni sulla composizione superficiale delle monete; la tecnica DPAA (Deep Proton Activation Analysis), consistente nella produzione spazialmente controllata di radioisotopi mediante l'impiego dei fasci di protoni di energia opportuna, consente di confinare l'analisi all'interno delle monete e di minimizzare gli effetti di superficie (presenza di patine corrosione o di arricchimento) tipicamente presenti in reperti metallici antichi. Si presentano e discutono i risultati ottenuti su monete romane datate dal 300 al 330 d.c.
Determinazione non distruttiva del tenore di argento in monete romane di epoca tardo imperiale mediante l uso combinato delle tecniche PIXE-alfa, XRF e DPAA
Romano FP;Pappalardo L;
2007
Abstract
La determinazione del contenuto d'argento in reperti monetali antichi è di grande interesse per gli archeologi e i numismatici in quanto fornisce indicazioni sulle tecniche di produzione dei manufatti e sui processi inflativi occorsi nel periodo storico oggetto di studio. Recentemente, presso il laboratorio LANDIS dei LNS/INFN di Catania è stato sviluppato un metodo di indagine non distruttivo, basato sull'impiego combinato delle tecniche PIXE-alfa, XRF e DPAA, per la determinazione quantitativa dell'argento presente in monete romane di epoca tardo imperiale. L'utilizzo delle tecniche PIXE-alfa e XRF fornisce informazioni sulla composizione superficiale delle monete; la tecnica DPAA (Deep Proton Activation Analysis), consistente nella produzione spazialmente controllata di radioisotopi mediante l'impiego dei fasci di protoni di energia opportuna, consente di confinare l'analisi all'interno delle monete e di minimizzare gli effetti di superficie (presenza di patine corrosione o di arricchimento) tipicamente presenti in reperti metallici antichi. Si presentano e discutono i risultati ottenuti su monete romane datate dal 300 al 330 d.c.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


