Le Metallotioneine (MTs) sono proteine a basso peso molecolare, particolarmente ricche di zolfo (30% Cys) e presenti in tutti gli esseri viventi. Sono in grado di legare ioni metallici essenziali (es. Zn2+) e xenobiotici (es. Cd2+), principalmente mediante lo zolfo dei residui di Cys. Anche leganti non-proteici come ad es. S2- sembrano però poter contribuire alla formazione dei complessi metallo-MTs. Numerose funzioni sono state suggerite per le MTs tra cui un ruolo nel controllo dello stress radicalico. Per comprendere gli effetti dell'attacco radicalico sulla struttura proteica e la potenziale capacità delle MTs di trasferire il danno ad altri domini cellulari (es. le membrane), sono stati studiati due sistemi contenenti Zn(II) o Cd(II) e una MT di origine vegetale (QsMT). Le specie radicaliche sono state generate mediante ?-radiolisi di soluzioni acquose in differenti condizioni. Lo studio delle alterazioni indotte è stato effettuato mediante spettroscopia Raman, CD e ESI-MS, mentre il danneggiamento dei lipidi di membrana è stato monitorato mediante un modello lipide/proteina esposto a gamma-radiolisi Sono stati individuati sia i cambiamenti indotti nella struttura proteica sia i residui amminoacidici che sono siti preferenziali dell'attacco radicalico (es. Cys e Met). Parallelamente, i modelli biomimetici hanno dimostrato che l'attacco radicalico sui residui solforati e' in grado di generare radicali capaci di provocare l'isomerizzazione dei doppi legami degli acidi grassi insaturi delle membrane.
Metallotioneine sottoposte a stress radicalico: alterazione della struttura e induzione di processi di desolforizzazione
Armida Torreggiani;Maurizio Tamba;Chryssostomos Chatgilialoglu
2008
Abstract
Le Metallotioneine (MTs) sono proteine a basso peso molecolare, particolarmente ricche di zolfo (30% Cys) e presenti in tutti gli esseri viventi. Sono in grado di legare ioni metallici essenziali (es. Zn2+) e xenobiotici (es. Cd2+), principalmente mediante lo zolfo dei residui di Cys. Anche leganti non-proteici come ad es. S2- sembrano però poter contribuire alla formazione dei complessi metallo-MTs. Numerose funzioni sono state suggerite per le MTs tra cui un ruolo nel controllo dello stress radicalico. Per comprendere gli effetti dell'attacco radicalico sulla struttura proteica e la potenziale capacità delle MTs di trasferire il danno ad altri domini cellulari (es. le membrane), sono stati studiati due sistemi contenenti Zn(II) o Cd(II) e una MT di origine vegetale (QsMT). Le specie radicaliche sono state generate mediante ?-radiolisi di soluzioni acquose in differenti condizioni. Lo studio delle alterazioni indotte è stato effettuato mediante spettroscopia Raman, CD e ESI-MS, mentre il danneggiamento dei lipidi di membrana è stato monitorato mediante un modello lipide/proteina esposto a gamma-radiolisi Sono stati individuati sia i cambiamenti indotti nella struttura proteica sia i residui amminoacidici che sono siti preferenziali dell'attacco radicalico (es. Cys e Met). Parallelamente, i modelli biomimetici hanno dimostrato che l'attacco radicalico sui residui solforati e' in grado di generare radicali capaci di provocare l'isomerizzazione dei doppi legami degli acidi grassi insaturi delle membrane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.