La capacità di attrarre investimenti "esterni" è divenuta parte integrante dei criteri per valutare la competitività di un'area essendo in grado di influenzarne in maniera rilevante le possibilità di sviluppo. In un quadro nazionale segnato da una scarsa competitività, che rende il sistema Italia poco attraente per le aziende estere si colloca un Mezzogiorno ancora lontano dalla maggior parte dei parametri più significativi per lo sviluppo e quindi bisognoso di idonee politiche di incentivazione. Sotto il profilo dell'individuazione delle macro-aree in cui sono concentrate le imprese beneficiarie delle agevolazioni per la ricerca industriale, preoccupante appare il progressivo declino di nuovi investimenti di imprese straniere e di imprese pubbliche nel Mezzogiorno. Le aree meridionali hanno mostrato di avere una debole capacità di attrarre, se si escludono pochi gruppi industriali, imprese esterne: nel contempo, non si è registrata una nascita di imprese locali tale, qualitativamente e quantitativamente, da assumere - con l'eccezione di alcune ben individuate zone - stabile e significativa rilevanza economica, considerato il tasso di ricambio che ha contraddistinto gli ultimi anni. L'attrazione dall'esterno di investimenti high tech o comunque di innovazione - perseguita da progetti "a sportello" promossi da imprese con sede legale esterna all'obiettivo 1 - ha riguardato in prevalenza grandi imprese localizzate nel nord-ovest (Lombardia e Piemonte) e nel Lazio (gli imprenditori del nord-est continuano invece a preferire, al Mezzogiorno, l'est europeo dove il più basso costo del lavoro permette di delocalizzare attività a basso valore aggiunto). Si può ritenere che essa costituisca un segnale positivo della volontà imprenditoriale di investire in innovazione laddove finora si è investito in lavoro a più basso prezzo, ma siamo ben lungi da una consolidata inversione di tendenza. In assenza di agevolazioni, la quasi totalità delle imprese non avrebbe scelto il Mezzogiorno come area di insediamento, a dimostrazione che la divaricazione economico-sociale nord-sud permane e, ove non corretta o non contrastata, condiziona pesantemente lo sviluppo equilibrato del Paese.

L'incentivo come fattore di attrazione degli investimenti nel Mezzogiorno: un'analisi sulle agevolazioni per la ricerca industriale

De Simone S
2009

Abstract

La capacità di attrarre investimenti "esterni" è divenuta parte integrante dei criteri per valutare la competitività di un'area essendo in grado di influenzarne in maniera rilevante le possibilità di sviluppo. In un quadro nazionale segnato da una scarsa competitività, che rende il sistema Italia poco attraente per le aziende estere si colloca un Mezzogiorno ancora lontano dalla maggior parte dei parametri più significativi per lo sviluppo e quindi bisognoso di idonee politiche di incentivazione. Sotto il profilo dell'individuazione delle macro-aree in cui sono concentrate le imprese beneficiarie delle agevolazioni per la ricerca industriale, preoccupante appare il progressivo declino di nuovi investimenti di imprese straniere e di imprese pubbliche nel Mezzogiorno. Le aree meridionali hanno mostrato di avere una debole capacità di attrarre, se si escludono pochi gruppi industriali, imprese esterne: nel contempo, non si è registrata una nascita di imprese locali tale, qualitativamente e quantitativamente, da assumere - con l'eccezione di alcune ben individuate zone - stabile e significativa rilevanza economica, considerato il tasso di ricambio che ha contraddistinto gli ultimi anni. L'attrazione dall'esterno di investimenti high tech o comunque di innovazione - perseguita da progetti "a sportello" promossi da imprese con sede legale esterna all'obiettivo 1 - ha riguardato in prevalenza grandi imprese localizzate nel nord-ovest (Lombardia e Piemonte) e nel Lazio (gli imprenditori del nord-est continuano invece a preferire, al Mezzogiorno, l'est europeo dove il più basso costo del lavoro permette di delocalizzare attività a basso valore aggiunto). Si può ritenere che essa costituisca un segnale positivo della volontà imprenditoriale di investire in innovazione laddove finora si è investito in lavoro a più basso prezzo, ma siamo ben lungi da una consolidata inversione di tendenza. In assenza di agevolazioni, la quasi totalità delle imprese non avrebbe scelto il Mezzogiorno come area di insediamento, a dimostrazione che la divaricazione economico-sociale nord-sud permane e, ove non corretta o non contrastata, condiziona pesantemente lo sviluppo equilibrato del Paese.
2009
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/66847
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact