L’Albarossa e la Cornarea sono due vitigni a bacca rossa ottenuti per incrocio negli anni trenta dal Prof. Dal masso e recentemente oggetto, specialmente la prima, di grande interesse da parte degli operatori vitivinicoli piemontesi. Il motivo di tanto interesse è dovuto alle potenzialità agronomiche ed enologiche delle cultivar e al pedigree blasonato, in quanto Barbera e Nebbiolo erano indicati quali parentali degli incroci. Osservazioni pluriennali in campo ed in cantina hanno confermato le ottime attitudini delle due cultivar ma l’analisi del DNA, tramite il ricorso a tecniche di biologia molecolare, ha riservato qualche sorpresa confermando il Barbera quale genitore ma non il Nebbiolo. Un confronto con i profili di DNA di ben 99 cultivar piemontesi indicano, con elevata probabilità, che l’altro genitore è il Nebbiolo di Dronero, cultivar minore autoctona piemontese, conosciuta con vari sinonimi (Neiret pinerolese, Bourgnin) e per la quale è in corso l’iscrizione a Catalogo come Chatus, nome con il quale il vitigno è ufficialmente coltivato in Francia. Un approfondito studio qualitativo e quantitativo dei composti fenolici dell’uva di Albarossa e Cornarea ha fornito una ulteriore conferma che i parentali corretti possano essere il Barbera ed il Nebbiolo di Dronero mentre ha escluso che lo sia il Nebbiolo. La dotazione fenolica complessiva, e quella antocianica in particolare, risultano inoltre particolarmente interessanti da un punto di vista tecnologico.

Caratterizzazione genetica e fenolica degli incroci Albarossa e Cornarea (Vitis vinifera L.)

Mannini F
2004

Abstract

L’Albarossa e la Cornarea sono due vitigni a bacca rossa ottenuti per incrocio negli anni trenta dal Prof. Dal masso e recentemente oggetto, specialmente la prima, di grande interesse da parte degli operatori vitivinicoli piemontesi. Il motivo di tanto interesse è dovuto alle potenzialità agronomiche ed enologiche delle cultivar e al pedigree blasonato, in quanto Barbera e Nebbiolo erano indicati quali parentali degli incroci. Osservazioni pluriennali in campo ed in cantina hanno confermato le ottime attitudini delle due cultivar ma l’analisi del DNA, tramite il ricorso a tecniche di biologia molecolare, ha riservato qualche sorpresa confermando il Barbera quale genitore ma non il Nebbiolo. Un confronto con i profili di DNA di ben 99 cultivar piemontesi indicano, con elevata probabilità, che l’altro genitore è il Nebbiolo di Dronero, cultivar minore autoctona piemontese, conosciuta con vari sinonimi (Neiret pinerolese, Bourgnin) e per la quale è in corso l’iscrizione a Catalogo come Chatus, nome con il quale il vitigno è ufficialmente coltivato in Francia. Un approfondito studio qualitativo e quantitativo dei composti fenolici dell’uva di Albarossa e Cornarea ha fornito una ulteriore conferma che i parentali corretti possano essere il Barbera ed il Nebbiolo di Dronero mentre ha escluso che lo sia il Nebbiolo. La dotazione fenolica complessiva, e quella antocianica in particolare, risultano inoltre particolarmente interessanti da un punto di vista tecnologico.
2004
VIROLOGIA VEGETALE
vite
incrocio
microsatelliti
polifenoli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/69074
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