Il Levante ligure possiede una viticoltura antica che si è evoluta in un ambiente eccezionale per paesaggio ma estremamente difficile da un punto di vista colturale. Attualmente la viti-vinicoltura locale si poggia su tre vitigni a bacca bianca: l’Albarola, il Bosco ed il Vermentino. Retaggio dei tempi passati, tuttavia, nei vigneti sopravvivono tracce di vecchi vitigni diffusi in epoca pre-fillosserica ed oggi pressoché scomparsi. In questo contesto l’IVV-CNR conduce da anni il reperimento e lo studio dei vecchi vitigni autoctoni. Parte di tale attività si è concretizzata nel 2005 nell’impianto delle cultivar potenzialmente più interessanti in una ampia porzione del vigneto realizzato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre a Riomaggiore (SP). I vitigni in studio sono: Rossese bianco, Ruzzese, Picabon, Brusapagià, Frapelau, Vernaccia, Scimiscià e Albarola (in qualità di testimone). Lo scopo del vigneto è di avviarne una coltivazione semi-industriale per valutarne le potenzialità agronomiche ed enologiche nella prospettiva di un loro utilizzo commerciale. Rossese bianco, Ruzzese e Scimiscià sono stati recentemente iscritti nel Registro Nazionale. Per gli altri si è giunti ad una corretta identificazione quali sinonimi di altre cultivar. Nel 2008 il vigneto è entrato in piena produzione e sono cominciati i rilievi ampelografici, agronomici ed enologici, proseguiti nel 2009. I vini di Ruzzese, Rossese bianco e Picabon sono risultati di particolare interesse per profumo, struttura ed armonia

Les vignobles mineurs autochtones de la Ligurie orientale: correcte identification et potentialité d utilisation

MANNINI F;SCHNEIDER A;
2010

Abstract

Il Levante ligure possiede una viticoltura antica che si è evoluta in un ambiente eccezionale per paesaggio ma estremamente difficile da un punto di vista colturale. Attualmente la viti-vinicoltura locale si poggia su tre vitigni a bacca bianca: l’Albarola, il Bosco ed il Vermentino. Retaggio dei tempi passati, tuttavia, nei vigneti sopravvivono tracce di vecchi vitigni diffusi in epoca pre-fillosserica ed oggi pressoché scomparsi. In questo contesto l’IVV-CNR conduce da anni il reperimento e lo studio dei vecchi vitigni autoctoni. Parte di tale attività si è concretizzata nel 2005 nell’impianto delle cultivar potenzialmente più interessanti in una ampia porzione del vigneto realizzato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre a Riomaggiore (SP). I vitigni in studio sono: Rossese bianco, Ruzzese, Picabon, Brusapagià, Frapelau, Vernaccia, Scimiscià e Albarola (in qualità di testimone). Lo scopo del vigneto è di avviarne una coltivazione semi-industriale per valutarne le potenzialità agronomiche ed enologiche nella prospettiva di un loro utilizzo commerciale. Rossese bianco, Ruzzese e Scimiscià sono stati recentemente iscritti nel Registro Nazionale. Per gli altri si è giunti ad una corretta identificazione quali sinonimi di altre cultivar. Nel 2008 il vigneto è entrato in piena produzione e sono cominciati i rilievi ampelografici, agronomici ed enologici, proseguiti nel 2009. I vini di Ruzzese, Rossese bianco e Picabon sono risultati di particolare interesse per profumo, struttura ed armonia
2010
VIROLOGIA VEGETALE
vite
biodiversità
vitigni autoctoni
5 terre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/69140
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