C'è vita su Marte? A questa domanda l'uomo ha tentato di darenel tempo risposte diverse e, spesso, tra loro contrastanti.L'ipotesi della presenza di forme viventi su Marte fu avanzatanel 1993, quando David McKay, biochimico della NASA, affermòche un meteorite denominato ALH84001, rinvenuto nell'anno 1984sulle Allan Hills, nella catena Transantartica, era in realtà un frammentodel pianeta Marte risalente a circa 4,5 miliardi di anni fàdocumentandone, anche, la sua origine biologica (McKay et alii,1996). Le ipotesi di McKay furono, in seguito, confutate dagli stessiricercatori della NASA e non furono considerate convincenti(McKay et alii, 1998).Le recenti missioni della NASA con i REM "Opportunity" e"Spirit", che dal 2004 in poi hanno ripreso ed analizzato gli affioramentidi "Meridiani Planum" e del "Cratere Gusev", riaprono unaproblematica che è stata ulteriormente accentuata dalla presenza sulsuolo marziano di numerose sferule dal colore bluastro, cui SteveSquyres, responsabile scientifico della missione, attribuì il curiosotermine di "blueberries" e sulle quali lo stesso Squyres formulò dueipotesi: l'origine eolico-sedimentaria del substrato di Meridiani Planume la natura concrezionale delle sferule (Squyres et alii, 2004).
Le Blueberries ed i sedimenti laminati del pianeta Marte sono strutture biogeniche?
Cantasano N
2009
Abstract
C'è vita su Marte? A questa domanda l'uomo ha tentato di darenel tempo risposte diverse e, spesso, tra loro contrastanti.L'ipotesi della presenza di forme viventi su Marte fu avanzatanel 1993, quando David McKay, biochimico della NASA, affermòche un meteorite denominato ALH84001, rinvenuto nell'anno 1984sulle Allan Hills, nella catena Transantartica, era in realtà un frammentodel pianeta Marte risalente a circa 4,5 miliardi di anni fàdocumentandone, anche, la sua origine biologica (McKay et alii,1996). Le ipotesi di McKay furono, in seguito, confutate dagli stessiricercatori della NASA e non furono considerate convincenti(McKay et alii, 1998).Le recenti missioni della NASA con i REM "Opportunity" e"Spirit", che dal 2004 in poi hanno ripreso ed analizzato gli affioramentidi "Meridiani Planum" e del "Cratere Gusev", riaprono unaproblematica che è stata ulteriormente accentuata dalla presenza sulsuolo marziano di numerose sferule dal colore bluastro, cui SteveSquyres, responsabile scientifico della missione, attribuì il curiosotermine di "blueberries" e sulle quali lo stesso Squyres formulò dueipotesi: l'origine eolico-sedimentaria del substrato di Meridiani Planume la natura concrezionale delle sferule (Squyres et alii, 2004).| File | Dimensione | Formato | |
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