Anche nei confronti dei poteri pubblici comunitari si pongono gli stessi problemi di tutela dei singoli rispetto alla raccolta e ad ogni forma di elaborazione ed utilizzazione dei dati personali, emersi a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, con riguardo tanto al settore pubblico quanto a quello privato, nell'ambito degli ordinamenti statali. È in quel periodo che iniziano ad essere elaborate normative (nel land tedesco dell'Hesse, in Svezia, in Germania a livello federale e poi via via negli altri Paesi europei) relative alla protezione della riservatezza, con particolare riguardo ai dati personali trattati in banche dati elettroniche. Queste normative, con riferimento al settore pubblico, affrontano il tema di fondo di contemperare la tutela delle persone con la tutela degli interessi pubblici sottesi alla raccolta ed al trattamento dei dati. A livello comunitario, sulla base di una proposta elaborata dalla Commissione agli inizi degli anni Novanta, si è dapprima regolata la materia con riguardo agli Stati membri: è stata adottata una direttiva relativa al trattamento dei dati personali da parte di soggetti privati e pubblici, che operano nell'ambito degli ordinamenti statali. Il problema è stato poi considerato anche con riguardo alle attività delle istituzioni e degli organi comunitari, con una specifica norma inserita nel Trattato Ce dal Trattato di Amsterdam, l'art. 286, e, successivamente, con il regolamento n. 45/2001. L'approccio anche per il livello sovranazionale è quello articolato sulla fissazione di regole e principi del trattamento, sul riconoscimento dei diritti della persona i cui dati sono trattati, sull'individuazione di organi e procedure di controllo. A quest'ultimo profilo è dedicato questo articolo, che ha come scopo di fornire una prima illustrazione del nuovo quadro organizzativo che si è venuto a delineare con l'istituzione di una nuova autorità indipendente, il Garante europeo della protezione dei dati, che solo da poco ha iniziato ad operare (il Garante Peter Hustinx, è stato nominato alla fine del 2003, con decisione del 22 dicembre 2003). Continua a manifestarsi, in tal modo, il fenomeno della diversificazione dei modelli strutturali nei quali si articola l'organizzazione amministrativa comunitaria; trova conferma, in particolare, la tendenza alla creazione, anche a livello sovranazionale, di autorità poste in posizione di indipendenza tanto nei confronti dei poteri governativi quanto di quelli economici e burocratici, in virtù della rilevanza degli interessi coinvolti nella loro azione.

Profili organizzativi del controllo sui trattamenti dei dati personali effettuati dalle istituzioni e dagli organismi comunitari

Faro S
2004

Abstract

Anche nei confronti dei poteri pubblici comunitari si pongono gli stessi problemi di tutela dei singoli rispetto alla raccolta e ad ogni forma di elaborazione ed utilizzazione dei dati personali, emersi a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, con riguardo tanto al settore pubblico quanto a quello privato, nell'ambito degli ordinamenti statali. È in quel periodo che iniziano ad essere elaborate normative (nel land tedesco dell'Hesse, in Svezia, in Germania a livello federale e poi via via negli altri Paesi europei) relative alla protezione della riservatezza, con particolare riguardo ai dati personali trattati in banche dati elettroniche. Queste normative, con riferimento al settore pubblico, affrontano il tema di fondo di contemperare la tutela delle persone con la tutela degli interessi pubblici sottesi alla raccolta ed al trattamento dei dati. A livello comunitario, sulla base di una proposta elaborata dalla Commissione agli inizi degli anni Novanta, si è dapprima regolata la materia con riguardo agli Stati membri: è stata adottata una direttiva relativa al trattamento dei dati personali da parte di soggetti privati e pubblici, che operano nell'ambito degli ordinamenti statali. Il problema è stato poi considerato anche con riguardo alle attività delle istituzioni e degli organi comunitari, con una specifica norma inserita nel Trattato Ce dal Trattato di Amsterdam, l'art. 286, e, successivamente, con il regolamento n. 45/2001. L'approccio anche per il livello sovranazionale è quello articolato sulla fissazione di regole e principi del trattamento, sul riconoscimento dei diritti della persona i cui dati sono trattati, sull'individuazione di organi e procedure di controllo. A quest'ultimo profilo è dedicato questo articolo, che ha come scopo di fornire una prima illustrazione del nuovo quadro organizzativo che si è venuto a delineare con l'istituzione di una nuova autorità indipendente, il Garante europeo della protezione dei dati, che solo da poco ha iniziato ad operare (il Garante Peter Hustinx, è stato nominato alla fine del 2003, con decisione del 22 dicembre 2003). Continua a manifestarsi, in tal modo, il fenomeno della diversificazione dei modelli strutturali nei quali si articola l'organizzazione amministrativa comunitaria; trova conferma, in particolare, la tendenza alla creazione, anche a livello sovranazionale, di autorità poste in posizione di indipendenza tanto nei confronti dei poteri governativi quanto di quelli economici e burocratici, in virtù della rilevanza degli interessi coinvolti nella loro azione.
2004
Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica - ITTIG - Sede Firenze
Istituto di Informatica Giuridica e Sistemi Giudiziari - IGSG
Protezione dei dati personali; amministrazione europea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/76911
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