Negli ultimi anni numerose ricerche di carattere geologico hanno permesso di aggiornare le conoscenze relative all'assetto ed all'evoluzione dell'area lagunare veneziana. Fondamentale importanza hanno assunto soprattutto gli studi condotti nell'ambito del Progetto di Cartografia Geologica CARG finalizzati alla realizzazione dei Fogli Geologici 128 "Venezia" e 148-149 "Chioggia-Malamocco" alla scala 1:50.000, la cui pubblicazione è avvenuta nel 2007. Queste indagini hanno permesso di definire l'età, la distribuzione, i reciproci rapporti e le caratteristiche litologiche e di facies dei sedimenti tardo-pleistocenici ed olocenici affioranti e sepolti in laguna, nell'adiacente fascia di bacino scolante e presso il litorale. I depositi individuati sono stati classificati utilizzando le Unconformity Bounded Stratigraphic Units: in particolare sono stati definiti il Supersintema di Venezia, comprensivo delle unità post-messiniane deposte a partire dal Pliocene fino alla base del Pleistocene superiore, il Supersintema di Mestre, rappresentativo dei depositi alluvionali tardo-pleistocenici, ed il Sintema del Po, costituito dai depositi olocenici e diviso in due unità, l'Unità di Malamocco e l'Unità di Torcello, distinte esclusivamente su base cronologica. Recentemente nuove ricerche, alcune delle quali tuttora in corso, hanno fornito importanti risultati che hanno permesso di aggiornare ulteriormente le conoscenze geologiche finora acquisite nel corso dei precedenti studi. In particolare, l'analisi congiunta di carotaggi e di profili ottenuti mediante un sistema di acquisizione sismica ad altissima risoluzione adatto per rilievi in bassi fondali (profondità inferiore ad 1 m) si sta rivelando particolarmente utile per migliorare la ricostruzione dell'assetto morfostratigrafico della laguna. Questo sistema ha permesso di riconoscere anche lineamenti geomorfologici finora sconosciuti sepolti in ambiente lagunare e di stabilire le relazioni tra questi ultimi ed analoghe strutture presenti nell'adiacente terraferma.
Up-to-date geological cartography of the Venice Lagoon (Italy)
RIZZETTO F;TOSI L;
2009
Abstract
Negli ultimi anni numerose ricerche di carattere geologico hanno permesso di aggiornare le conoscenze relative all'assetto ed all'evoluzione dell'area lagunare veneziana. Fondamentale importanza hanno assunto soprattutto gli studi condotti nell'ambito del Progetto di Cartografia Geologica CARG finalizzati alla realizzazione dei Fogli Geologici 128 "Venezia" e 148-149 "Chioggia-Malamocco" alla scala 1:50.000, la cui pubblicazione è avvenuta nel 2007. Queste indagini hanno permesso di definire l'età, la distribuzione, i reciproci rapporti e le caratteristiche litologiche e di facies dei sedimenti tardo-pleistocenici ed olocenici affioranti e sepolti in laguna, nell'adiacente fascia di bacino scolante e presso il litorale. I depositi individuati sono stati classificati utilizzando le Unconformity Bounded Stratigraphic Units: in particolare sono stati definiti il Supersintema di Venezia, comprensivo delle unità post-messiniane deposte a partire dal Pliocene fino alla base del Pleistocene superiore, il Supersintema di Mestre, rappresentativo dei depositi alluvionali tardo-pleistocenici, ed il Sintema del Po, costituito dai depositi olocenici e diviso in due unità, l'Unità di Malamocco e l'Unità di Torcello, distinte esclusivamente su base cronologica. Recentemente nuove ricerche, alcune delle quali tuttora in corso, hanno fornito importanti risultati che hanno permesso di aggiornare ulteriormente le conoscenze geologiche finora acquisite nel corso dei precedenti studi. In particolare, l'analisi congiunta di carotaggi e di profili ottenuti mediante un sistema di acquisizione sismica ad altissima risoluzione adatto per rilievi in bassi fondali (profondità inferiore ad 1 m) si sta rivelando particolarmente utile per migliorare la ricostruzione dell'assetto morfostratigrafico della laguna. Questo sistema ha permesso di riconoscere anche lineamenti geomorfologici finora sconosciuti sepolti in ambiente lagunare e di stabilire le relazioni tra questi ultimi ed analoghe strutture presenti nell'adiacente terraferma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
