: La conservazione in vitro (o conservazione in crescita rallentata) consiste nello stoccaggio delle colture attraverso un consistente rallentamento del metabolismo cellulare e, quindi, dello sviluppo dei germogli. In pratica, si interviene modificando le condizioni di coltura in modo tale da ampliare considerevolmente i tempi di trasferimento dei germogli, dalle classiche 3-4 settimane, richieste dalla maggior parte delle specie vegetali, fino ad un anno ed oltre. Le modifiche principali riguardano la temperatura di coltura (ridotta a pochi gradi sopra lo zero), oppure l’aggiunta di sostanze osmoticamente attive (quale, ad esempio, il mannitolo). Ma altri fattori possono influire sui tempi massimi di conservazione, quali la composizione del substrato di conservazione, le condizioni di illuminazione applicate, il tipo di contenitore usato che, a sua volta, ha ripercussioni sull’accumulo di gas (CO2 e etilene) al suo interno. Per i laboratori di micropropagazione afferenti ad Istituzioni pubbliche, la possibilità di ottimizzare efficienti procedure di conservazione in vitro risponde ad una sentita necessità di mantenere linee selezionate e germoplasma autoctono di elevato pregio. In tal senso, dal 2001 è in corso una collaborazione tra il CNR/IVALSA di Firenze e Veneto Agricoltura per la conservazione in crescita rallentata di linee selezionate, portinnesti e cultivars di interesse per la regione Veneto, mantenuti in coltura presso il Laboratorio di Micropropagazione del Centro Sperimentale Ortofloricolo “Po di Tramontana” di Rosolina (RO). La conservazione a 4°C ha permesso il mantenimento di linee selezionate di radicchio rosso (Cichorium intybus, tipologie ‘Treviso precoce’ e ‘Chioggia’) fino a 12 mesi, con una qualità molto elevata del materiale al ritorno a condizioni standard di coltura. In particolare, la conservazione a bassa temperatura si è rivelata più efficace rispetto all’uso di sostanze osmoticamente attive (NaCl e mannitolo), mentre non si sono osservate differenze marcate tra lo stoccaggio delle colture in totale oscurità o a bassa intensità luminosa con fotoperiodo 8h. Portinnesti di melo e pero sono stati conservati fino a 9 mesi, a 4°C ed in oscurità, mantenendo un elevato standard qualitativo del materiale, sia in vasi di vetro che in fitocelle gas-permeabili ‘StarPac’. Al contrario, la conservazione a 4°C di due cultivars di rosa (‘Rosa Sant’Antonio di Padova’ e ‘Domenica’) si è protratta fino a 6 mesi in modo soddisfacente solo all’interno di vasi di vetro e di cilindri di plastica, mentre i germogli stoccati in fitocelle ‘StarPac’ hanno evidenziato sintomi evidenti di iperidricità. E’ inoltre attualmente in corso una prova di conservazione in vitro di due linee selezionate di aglio.

Collaborazione CNR/IVALSA Veneto Agricoltura per il miglioramento della conservazione in vitro a 4°C

Lambardi M;De Carlo A;
2009

Abstract

: La conservazione in vitro (o conservazione in crescita rallentata) consiste nello stoccaggio delle colture attraverso un consistente rallentamento del metabolismo cellulare e, quindi, dello sviluppo dei germogli. In pratica, si interviene modificando le condizioni di coltura in modo tale da ampliare considerevolmente i tempi di trasferimento dei germogli, dalle classiche 3-4 settimane, richieste dalla maggior parte delle specie vegetali, fino ad un anno ed oltre. Le modifiche principali riguardano la temperatura di coltura (ridotta a pochi gradi sopra lo zero), oppure l’aggiunta di sostanze osmoticamente attive (quale, ad esempio, il mannitolo). Ma altri fattori possono influire sui tempi massimi di conservazione, quali la composizione del substrato di conservazione, le condizioni di illuminazione applicate, il tipo di contenitore usato che, a sua volta, ha ripercussioni sull’accumulo di gas (CO2 e etilene) al suo interno. Per i laboratori di micropropagazione afferenti ad Istituzioni pubbliche, la possibilità di ottimizzare efficienti procedure di conservazione in vitro risponde ad una sentita necessità di mantenere linee selezionate e germoplasma autoctono di elevato pregio. In tal senso, dal 2001 è in corso una collaborazione tra il CNR/IVALSA di Firenze e Veneto Agricoltura per la conservazione in crescita rallentata di linee selezionate, portinnesti e cultivars di interesse per la regione Veneto, mantenuti in coltura presso il Laboratorio di Micropropagazione del Centro Sperimentale Ortofloricolo “Po di Tramontana” di Rosolina (RO). La conservazione a 4°C ha permesso il mantenimento di linee selezionate di radicchio rosso (Cichorium intybus, tipologie ‘Treviso precoce’ e ‘Chioggia’) fino a 12 mesi, con una qualità molto elevata del materiale al ritorno a condizioni standard di coltura. In particolare, la conservazione a bassa temperatura si è rivelata più efficace rispetto all’uso di sostanze osmoticamente attive (NaCl e mannitolo), mentre non si sono osservate differenze marcate tra lo stoccaggio delle colture in totale oscurità o a bassa intensità luminosa con fotoperiodo 8h. Portinnesti di melo e pero sono stati conservati fino a 9 mesi, a 4°C ed in oscurità, mantenendo un elevato standard qualitativo del materiale, sia in vasi di vetro che in fitocelle gas-permeabili ‘StarPac’. Al contrario, la conservazione a 4°C di due cultivars di rosa (‘Rosa Sant’Antonio di Padova’ e ‘Domenica’) si è protratta fino a 6 mesi in modo soddisfacente solo all’interno di vasi di vetro e di cilindri di plastica, mentre i germogli stoccati in fitocelle ‘StarPac’ hanno evidenziato sintomi evidenti di iperidricità. E’ inoltre attualmente in corso una prova di conservazione in vitro di due linee selezionate di aglio.
2009
Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree - IVALSA - Sede Sesto Fiorentino
crescita rallenatata
radicchio
portinnesti
aglio
rosa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/81885
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