Gli studi degli ultimi venti anni sulle ceramiche in argilla figulina tornita e dipinta di tipo miceneo rinvenute in Italia, svolti particolarmente da Lucia Vagnetti, Richard Jones, Sara Levi e da chi scrive, hanno dimostrato - attraverso un ampio programma di campionatura e analisi archeometriche di vario tipo effettuate su più di 500 frammenti di diversa provenienza e cronologia - che la grande maggioranza di esse non è frutto di importazione dall'Egeo bensì prodotta localmente. Questa nozione è di grande importanza storica poiché stabilisce che una tale produzione ceramica specializzata si affermò presso le comunità indigene dell'Italia, non solo meridionale come vedremo, a partire quantomeno dall'età del bronzo recente (XIII sec. a.C.), ma forse anche da un periodo immediatamente precedente (XIV sec. a.C.). Un tale panorama, senz'altro vero nelle sue linee generali, per essere meglio compreso va inquadrato nella sua giusta dimensione diacronica e spaziale, tenendo conto anche di altre categorie ceramiche analoghe, come la ceramica grigia tornita cosiddetta "pseudominia" e i pithoi a cordoni e a fasce, di tradizione tecnologica diversa dal comune impasto di argilla e tritumi di roccia foggiato a mano, con le superfici lucidate a stecca e cotto in forni a bassa temperatura.
Le ceramiche figuline dell'età del bronzo:importazioni, imitazioni e derivazioni locali.
Bettelli M
2008
Abstract
Gli studi degli ultimi venti anni sulle ceramiche in argilla figulina tornita e dipinta di tipo miceneo rinvenute in Italia, svolti particolarmente da Lucia Vagnetti, Richard Jones, Sara Levi e da chi scrive, hanno dimostrato - attraverso un ampio programma di campionatura e analisi archeometriche di vario tipo effettuate su più di 500 frammenti di diversa provenienza e cronologia - che la grande maggioranza di esse non è frutto di importazione dall'Egeo bensì prodotta localmente. Questa nozione è di grande importanza storica poiché stabilisce che una tale produzione ceramica specializzata si affermò presso le comunità indigene dell'Italia, non solo meridionale come vedremo, a partire quantomeno dall'età del bronzo recente (XIII sec. a.C.), ma forse anche da un periodo immediatamente precedente (XIV sec. a.C.). Un tale panorama, senz'altro vero nelle sue linee generali, per essere meglio compreso va inquadrato nella sua giusta dimensione diacronica e spaziale, tenendo conto anche di altre categorie ceramiche analoghe, come la ceramica grigia tornita cosiddetta "pseudominia" e i pithoi a cordoni e a fasce, di tradizione tecnologica diversa dal comune impasto di argilla e tritumi di roccia foggiato a mano, con le superfici lucidate a stecca e cotto in forni a bassa temperatura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.