Beginning in the Sixties, a trend in town-planning studies known of "reformist" developed in Italy, largely revolving around the Istituto Nazionale di Urbanistica (NationalIinstitute for Town-Planning Stdies). The trend marked a deep change in land management concepts. Its adherents sought to "reform" rather than merely rationalize the economic growth to limit its negative social and environmental impact -Thank to the strong ties they formed with public administrations and left-wing parties, many exponents of this trend (including Pier Luigi Cervellati, Giuseppe Campos Venuti, Edoardo Detti, Vezio De Lucia, Edoardo Salzano, Alberto Todros, and many others) became leading figures in the public debate on cities of the Seventies and early Eighties, and were responsible for many institutional decisions adopted in this period at the national as well as the local level (e.g., the land law of 1977 and the ten-year housing plan of 1978). In the Eighties and Nineties, in spite of the spread of a private conception of urban planning - the so-called "contrattata" (negotiated) urban planning - the exponents of this trend were still able to carry out programs and plans - e.g. Bologna and Naples -. that aimed at safeguarding this physical integrity of the land.

A partire dagli anni sessanta, si è sviluppato in Italia intorno all'Istituto Nazionale di urbanistica un filone di studi urbanistici conosciuto come "riformista" . Esso ha segnato un cambiamento profondo nel modo di concepire la pianificazione urbana non più intesa come semplice razionalizzazione dello spazio come una "riforma" dei processi di crescita urbana, volta a contenerne gli effetti negativi sia sul piano sociale che ambientale. Attraverso gli stretti legami che essi riuscirono a realizzare con le amministrazioni pubbliche e i partiti di sinistra, molti esponenti di questo filone (inclusi Pier luigi Cervellati, Giuseppe Campos Venuti, Edoardo Detti, Vezio De Lucia, Edoardo Salzano, Albverto Todros, e molti altri) divennero delle figure leader nel pubblico dibattito sulle città negli anni Settanta ed ottanta, e si assunsero la responsabilità di molte decisioni istituzionali adottate in questo periodo sia a livello nazionale che locale. (per esempio la legge urbanistica del 1977 e il piano decennale per la casa del 1978). Negli anni Ottanta e Novanta,, a dispetto della diffusione di una concezione privatistica della pianificazione urbana - la cosiddetta urbanistica "contrattata" - gli esponenti di questo filone furono ancora capaci di portare avanti programmi e progetti - per esempio a Bologna e a Napoli - che contribuirono a salvaguardare l'integrità fisica di quei territori urbani.

Gli urbanisti, l'ambiente e la città. Tecnica e politica in italia negli ultimi quarant'anni del Novecento

Corona Gabriella
2011

Abstract

Beginning in the Sixties, a trend in town-planning studies known of "reformist" developed in Italy, largely revolving around the Istituto Nazionale di Urbanistica (NationalIinstitute for Town-Planning Stdies). The trend marked a deep change in land management concepts. Its adherents sought to "reform" rather than merely rationalize the economic growth to limit its negative social and environmental impact -Thank to the strong ties they formed with public administrations and left-wing parties, many exponents of this trend (including Pier Luigi Cervellati, Giuseppe Campos Venuti, Edoardo Detti, Vezio De Lucia, Edoardo Salzano, Alberto Todros, and many others) became leading figures in the public debate on cities of the Seventies and early Eighties, and were responsible for many institutional decisions adopted in this period at the national as well as the local level (e.g., the land law of 1977 and the ten-year housing plan of 1978). In the Eighties and Nineties, in spite of the spread of a private conception of urban planning - the so-called "contrattata" (negotiated) urban planning - the exponents of this trend were still able to carry out programs and plans - e.g. Bologna and Naples -. that aimed at safeguarding this physical integrity of the land.
2011
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
A partire dagli anni sessanta, si è sviluppato in Italia intorno all'Istituto Nazionale di urbanistica un filone di studi urbanistici conosciuto come "riformista" . Esso ha segnato un cambiamento profondo nel modo di concepire la pianificazione urbana non più intesa come semplice razionalizzazione dello spazio come una "riforma" dei processi di crescita urbana, volta a contenerne gli effetti negativi sia sul piano sociale che ambientale. Attraverso gli stretti legami che essi riuscirono a realizzare con le amministrazioni pubbliche e i partiti di sinistra, molti esponenti di questo filone (inclusi Pier luigi Cervellati, Giuseppe Campos Venuti, Edoardo Detti, Vezio De Lucia, Edoardo Salzano, Albverto Todros, e molti altri) divennero delle figure leader nel pubblico dibattito sulle città negli anni Settanta ed ottanta, e si assunsero la responsabilità di molte decisioni istituzionali adottate in questo periodo sia a livello nazionale che locale. (per esempio la legge urbanistica del 1977 e il piano decennale per la casa del 1978). Negli anni Ottanta e Novanta,, a dispetto della diffusione di una concezione privatistica della pianificazione urbana - la cosiddetta urbanistica "contrattata" - gli esponenti di questo filone furono ancora capaci di portare avanti programmi e progetti - per esempio a Bologna e a Napoli - che contribuirono a salvaguardare l'integrità fisica di quei territori urbani.
Urbanisti
città
ambiente
novecento
Italia
politica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/83600
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