Le piante esprimono una serie di reazioni di difesa che possono essere indotte dagli attacchi dei patogeni e parassiti più diversi, dai virus agli insetti erbivori. Reazioni di difesa altamente specifiche per determinate specie del patogeno, o in alcuni casi persino per determinati patotipi nell'ambito della specie, sono generalmente dovute alla presenza di geni di resistenza nel corredo genetico delle piante. Tuttavia, è stato dimostrato che una resistenza durevole e ad ampio spettro può essere indotta da un precedente attacco di patogeni in cui siano coinvolte necrosi tessutali; tale resistenza indotta, conosciuta come Resistenza Sistemica Acquisita (SAR in inglese), può essere provocata anche da trattamento esterno con il composto chimico che è il mediatore fisiologico della SAR, l'acido salicilico (AS). Da molti anni si è ampiamente sviluppata una ricerca volta ad individuare prodotti chimici analoghi al AS che abbiano la capacità, se provvisti dall'esterno a piante geneticamente suscettibili, di "attivare" le reazioni di difesa ai patogeni più svariati, senza essere tossici né su questi né sulle piante. Lo scopo di tale resistenza indotta chimicamente è quello di garantire un controllo effettivo delle malattie senza incidere sulla "fitness" della pianta e senza presentare un impatto negativo sull'ambiente in generale. Alcuni di questi "attivatori di resistenza" sono stati già da tempo prodotti commercialmente, come il Bion® (Sygenta, Co.), il cui principio attivo è l'acilbenzolar-S-metile (CGA 245704), che è strutturalmente analogo al AS. Ad oggi, la quasi totalità delle ricerche sulla SAR e sugli attivatori di resistenza è stata effettuata su patogeni delle foglie. Scarse invece sono le ricerche fatte sulla SAR e la possibilità di indurla chimicamente contro i patogeni delle radici. La conseguenza dei pochi sforzi fatti in questo campo è la attuale mancanza di un formulato commerciale che possa essere usato come attivatore di resistenza ai nematodi. In questa presentazione, l'effetto del As e di alcuni suoi analoghi sull'attacco dei nematodi galligeni al pomodoro verrà descritto in rapporto al risultante grado di "fitness" della pianta secondo alcune variabili determinanti, come il diverso tipo e modalità di trattamento, la dose provvista, l'età e le caratteristiche delle piante da trattare, le condizioni ambientali, la quantità di inoculo, etc. Le piante sono state preventivamente trattate con gli induttori chimici e quindi inoculate in vaso con larve attive, e fatte crescere in una serra in cui le condizioni di temperatura e luminosità potevano essere strettamente controllate.
Attivatori di resistenza del pomodoro a nematodi galligeni.
Molinari S
2007
Abstract
Le piante esprimono una serie di reazioni di difesa che possono essere indotte dagli attacchi dei patogeni e parassiti più diversi, dai virus agli insetti erbivori. Reazioni di difesa altamente specifiche per determinate specie del patogeno, o in alcuni casi persino per determinati patotipi nell'ambito della specie, sono generalmente dovute alla presenza di geni di resistenza nel corredo genetico delle piante. Tuttavia, è stato dimostrato che una resistenza durevole e ad ampio spettro può essere indotta da un precedente attacco di patogeni in cui siano coinvolte necrosi tessutali; tale resistenza indotta, conosciuta come Resistenza Sistemica Acquisita (SAR in inglese), può essere provocata anche da trattamento esterno con il composto chimico che è il mediatore fisiologico della SAR, l'acido salicilico (AS). Da molti anni si è ampiamente sviluppata una ricerca volta ad individuare prodotti chimici analoghi al AS che abbiano la capacità, se provvisti dall'esterno a piante geneticamente suscettibili, di "attivare" le reazioni di difesa ai patogeni più svariati, senza essere tossici né su questi né sulle piante. Lo scopo di tale resistenza indotta chimicamente è quello di garantire un controllo effettivo delle malattie senza incidere sulla "fitness" della pianta e senza presentare un impatto negativo sull'ambiente in generale. Alcuni di questi "attivatori di resistenza" sono stati già da tempo prodotti commercialmente, come il Bion® (Sygenta, Co.), il cui principio attivo è l'acilbenzolar-S-metile (CGA 245704), che è strutturalmente analogo al AS. Ad oggi, la quasi totalità delle ricerche sulla SAR e sugli attivatori di resistenza è stata effettuata su patogeni delle foglie. Scarse invece sono le ricerche fatte sulla SAR e la possibilità di indurla chimicamente contro i patogeni delle radici. La conseguenza dei pochi sforzi fatti in questo campo è la attuale mancanza di un formulato commerciale che possa essere usato come attivatore di resistenza ai nematodi. In questa presentazione, l'effetto del As e di alcuni suoi analoghi sull'attacco dei nematodi galligeni al pomodoro verrà descritto in rapporto al risultante grado di "fitness" della pianta secondo alcune variabili determinanti, come il diverso tipo e modalità di trattamento, la dose provvista, l'età e le caratteristiche delle piante da trattare, le condizioni ambientali, la quantità di inoculo, etc. Le piante sono state preventivamente trattate con gli induttori chimici e quindi inoculate in vaso con larve attive, e fatte crescere in una serra in cui le condizioni di temperatura e luminosità potevano essere strettamente controllate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.