I dati relativi alla diffusione del gioco d'azzardo in Italia, nella popolazione generale ed in quella studentesca, sono stati estratti dall'indagine campionaria nazionale IPSAD®2007-2008 e dallo studio ESPAD-Italia®2008. Queste indagini, condotte dalla sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari dell'Istituto di Fisiologia Clinica, hanno lo scopo di monitorare i comportamenti di dipendenza, secondo gli standard metodologici definiti dall'European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction di Lisbona. In Italia sono circa 15 milioni i residenti che, almeno una volta nella vita, hanno giocato d'azzardo (38,3% della popolazione, per una fascia di età che va dai 15 ai 64 anni). Il fenomeno coinvolge maggiormente la popolazione maschile: il 50% degli uomini contro il 29,8% delle donne. In Toscana i soggetti che dichiarano di aver praticato giochi d'azzardo, analogamente al dato nazionale, sono il 38% della popolazione tra i 15 ed i 64 anni , ovvero circa 900.000 residenti, e sono anche in questo caso i maschi quelli maggiormente implicati in tale comportamente: 51,9% i maschi e 26,8% le femmine. Circa il 40% degli studenti italiani (poco meno di un milione di iscritti alle scuole superiori) dice di aver giocato nel corso del 2008 almeno una volta a giochi in cui si vincono o perdono soldi. Sono i ragazzi a giocare di più rispetto alle studentesse (52,6 maschi contro 28,8 femmine)e si gioca di più all'aumentare dell'età. Se prendiamo in esame i rispondenti degli istituti scolastici toscani, si registrano prevalenze inferiori rispetto al campione italiano: sono il 48,7% gli studenti fra i 15 ed i 19 anni che hanno giocato almeno una volta nell'ultimo anno, mentre le loro coetanee risultano essere il 24,2%.

Diffusione del gioco d'azzardo nella popolazione generale e fra gli studenti

Luca Bastiani;Olivia Curzio;Sabrina Molinaro
2011

Abstract

I dati relativi alla diffusione del gioco d'azzardo in Italia, nella popolazione generale ed in quella studentesca, sono stati estratti dall'indagine campionaria nazionale IPSAD®2007-2008 e dallo studio ESPAD-Italia®2008. Queste indagini, condotte dalla sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari dell'Istituto di Fisiologia Clinica, hanno lo scopo di monitorare i comportamenti di dipendenza, secondo gli standard metodologici definiti dall'European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction di Lisbona. In Italia sono circa 15 milioni i residenti che, almeno una volta nella vita, hanno giocato d'azzardo (38,3% della popolazione, per una fascia di età che va dai 15 ai 64 anni). Il fenomeno coinvolge maggiormente la popolazione maschile: il 50% degli uomini contro il 29,8% delle donne. In Toscana i soggetti che dichiarano di aver praticato giochi d'azzardo, analogamente al dato nazionale, sono il 38% della popolazione tra i 15 ed i 64 anni , ovvero circa 900.000 residenti, e sono anche in questo caso i maschi quelli maggiormente implicati in tale comportamente: 51,9% i maschi e 26,8% le femmine. Circa il 40% degli studenti italiani (poco meno di un milione di iscritti alle scuole superiori) dice di aver giocato nel corso del 2008 almeno una volta a giochi in cui si vincono o perdono soldi. Sono i ragazzi a giocare di più rispetto alle studentesse (52,6 maschi contro 28,8 femmine)e si gioca di più all'aumentare dell'età. Se prendiamo in esame i rispondenti degli istituti scolastici toscani, si registrano prevalenze inferiori rispetto al campione italiano: sono il 48,7% gli studenti fra i 15 ed i 19 anni che hanno giocato almeno una volta nell'ultimo anno, mentre le loro coetanee risultano essere il 24,2%.
2011
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
9788860194749
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
prod_203186-doc_45201.pdf

solo utenti autorizzati

Descrizione: Paper
Dimensione 1.1 MB
Formato Adobe PDF
1.1 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/8735
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact