Nel realizzare lo studio sul Monastero benedettino di Santa Maria delle Monache di Isernia mi sono avvalsa della documentazione contabile conservata presso l'Archivio di Stato di Napoli, i cui primi libri di patrimonio, in pessimo stato, risalgono al 1566. Lo stato della documentazione migliora sensibilmente nel corso del Seicento soprattutto a partire dalla seconda metà di questo secolo quando cioè i monasteri vengono chiamati a redigere i bilanci triennali contenuti nei libri di introito e di esito redatti dalle badesse, con l'ausilio di contabili, e sottoposti poi alla supervisione del vescovo di Isernia. La documentazione contabile del Monastero benedettino di Isernia, unitamente ad altre fonti rinvenute presso la Segreteria dell'Ecclesiastico, il Cappellano Maggiore e la Delegazione della Reale Giurisdizione, forniscono un'importante chiave di lettura per lo studio della vita economica di una piccola comunità femminile in stretto rapporto con il territorio circostante. Sono infatti molte le fanciulle che rinchiuse nel monastero appartengono alle famiglie nobili e più in vista dell'epoca. Storia familiare dunque ma anche storia della vita economica del monastero. Nell'indagine, che copre all'incirca un secolo di vita del Monastero (1693-1780), mi soffermo sugli investimenti in terre ma anche in capitali, mentre per le spese analizzo tra le altre la spesa per il vitto, una voce che come ho avuto modo di osservare per altri istituti, ebbe un'incidenza significativa nei bilanci relativi a tutta l'età moderna.

La ricchezza delle monache. Proprietà ed investimenti del monastero benedettino di Santa Maria delle Monache d'Isernia (sec.XVII-XVIII)

Salvemini Raffaella
2005

Abstract

Nel realizzare lo studio sul Monastero benedettino di Santa Maria delle Monache di Isernia mi sono avvalsa della documentazione contabile conservata presso l'Archivio di Stato di Napoli, i cui primi libri di patrimonio, in pessimo stato, risalgono al 1566. Lo stato della documentazione migliora sensibilmente nel corso del Seicento soprattutto a partire dalla seconda metà di questo secolo quando cioè i monasteri vengono chiamati a redigere i bilanci triennali contenuti nei libri di introito e di esito redatti dalle badesse, con l'ausilio di contabili, e sottoposti poi alla supervisione del vescovo di Isernia. La documentazione contabile del Monastero benedettino di Isernia, unitamente ad altre fonti rinvenute presso la Segreteria dell'Ecclesiastico, il Cappellano Maggiore e la Delegazione della Reale Giurisdizione, forniscono un'importante chiave di lettura per lo studio della vita economica di una piccola comunità femminile in stretto rapporto con il territorio circostante. Sono infatti molte le fanciulle che rinchiuse nel monastero appartengono alle famiglie nobili e più in vista dell'epoca. Storia familiare dunque ma anche storia della vita economica del monastero. Nell'indagine, che copre all'incirca un secolo di vita del Monastero (1693-1780), mi soffermo sugli investimenti in terre ma anche in capitali, mentre per le spese analizzo tra le altre la spesa per il vitto, una voce che come ho avuto modo di osservare per altri istituti, ebbe un'incidenza significativa nei bilanci relativi a tutta l'età moderna.
2005
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
88-495-1017-9
carità
assistenza
investimenti
mezzogiorno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/94098
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