Il viaggio via mare ha accompagnato la storia politica, culturale ed economica del Mediterraneo. Per ragioni diverse, e compatibilmente con lo sviluppo dei mezzi di trasporto, gli uomini attraversavano questo mare giungendo nei posti dislocati lungo le sue coste. Dal Medioevo all'Età moderna la tipologia del viaggiatore si allarga e include i pellegrini che, nonostante le insidie e i rischi, compiono una parte del viaggio via mare per raggiungere i santuari della cristianità. L'arrivo dei pellegrini (il viaggio per pellegrinaggio), ebbe naturalmente effetti sui servizi e sull'indotto: nelle città nacquero locande ma anche ospedali pronti ad offrire loro vitto e alloggio, purché muniti, come nel caso dell'ospedale dei Pellegrini di Napoli, di una fede peregrinationes. Al possesso di questa documentazione, che valeva come strumento di identità e di appartenenza ad una categoria, era condizionata la fruizione dei servizi e del periodo di accoglienza, fissato da due a più giorni. Senza la fede era possibile la permanenza solo per una sera. Con l'avvento del mercantilismo le vie del mare si aprono nettamente agli scambi e, oltre alle merci, manifatture, libri, circolano gli uomini. Insieme a mercanti e pellegrini, partono artisti, ingegneri , aristocratici muniti sempre più di attestati e documenti, personali e collettivi, utili alla loro identificazione. Fino al Seicento, tuttavia, l'Italia dei viaggiatori sembra avere confini geografici ben delineati e i visitatori prediligono, oltre all'area romana, soprattutto le regioni del Centro-Nord con le città padane e toscane. Solo con il Settecento l'agenda dei viaggiatori registra una forte presenza nel Mezzogiorno. Le ragioni di questo cambiamento sono di ordine politico e culturale. Con l'arrivo di Carlo Borbone, il Mezzogiorno assume la veste unitaria di Regno ma d'indubbia rilevanza e peso su questa inversione di tendenza furono le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei. Prima Napoli, poi Palermo con la Sicilia a partire da quest'epoca e per tutto l'Ottocento, diventano luoghi di riferimento per il turismo culturale d'elite, per questa area si inaugura l'epoca del grand tour. Ma quali formalità bisognava espletare all'atto della partenza e dell'arrivo nel porto di Napoli? Quali erano i soggetti istituzionalmente deputati al controllo, quali i loro adempimenti? Chi si occupava dei forestieri e quali documenti venivano loro richiesti per accertarne l'identità? Ed ancora quali principali tappe di un processo legislativo che culminerà nella realizzazione del passaporto e della carta d'identità in epoca francese (1806-1815)?

Andar per mare. Il controllo dei passeggeri sulle navi in transito nel Settecento nei porti del Regno di Napoli

Salvemini Raffaella
2007

Abstract

Il viaggio via mare ha accompagnato la storia politica, culturale ed economica del Mediterraneo. Per ragioni diverse, e compatibilmente con lo sviluppo dei mezzi di trasporto, gli uomini attraversavano questo mare giungendo nei posti dislocati lungo le sue coste. Dal Medioevo all'Età moderna la tipologia del viaggiatore si allarga e include i pellegrini che, nonostante le insidie e i rischi, compiono una parte del viaggio via mare per raggiungere i santuari della cristianità. L'arrivo dei pellegrini (il viaggio per pellegrinaggio), ebbe naturalmente effetti sui servizi e sull'indotto: nelle città nacquero locande ma anche ospedali pronti ad offrire loro vitto e alloggio, purché muniti, come nel caso dell'ospedale dei Pellegrini di Napoli, di una fede peregrinationes. Al possesso di questa documentazione, che valeva come strumento di identità e di appartenenza ad una categoria, era condizionata la fruizione dei servizi e del periodo di accoglienza, fissato da due a più giorni. Senza la fede era possibile la permanenza solo per una sera. Con l'avvento del mercantilismo le vie del mare si aprono nettamente agli scambi e, oltre alle merci, manifatture, libri, circolano gli uomini. Insieme a mercanti e pellegrini, partono artisti, ingegneri , aristocratici muniti sempre più di attestati e documenti, personali e collettivi, utili alla loro identificazione. Fino al Seicento, tuttavia, l'Italia dei viaggiatori sembra avere confini geografici ben delineati e i visitatori prediligono, oltre all'area romana, soprattutto le regioni del Centro-Nord con le città padane e toscane. Solo con il Settecento l'agenda dei viaggiatori registra una forte presenza nel Mezzogiorno. Le ragioni di questo cambiamento sono di ordine politico e culturale. Con l'arrivo di Carlo Borbone, il Mezzogiorno assume la veste unitaria di Regno ma d'indubbia rilevanza e peso su questa inversione di tendenza furono le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei. Prima Napoli, poi Palermo con la Sicilia a partire da quest'epoca e per tutto l'Ottocento, diventano luoghi di riferimento per il turismo culturale d'elite, per questa area si inaugura l'epoca del grand tour. Ma quali formalità bisognava espletare all'atto della partenza e dell'arrivo nel porto di Napoli? Quali erano i soggetti istituzionalmente deputati al controllo, quali i loro adempimenti? Chi si occupava dei forestieri e quali documenti venivano loro richiesti per accertarne l'identità? Ed ancora quali principali tappe di un processo legislativo che culminerà nella realizzazione del passaporto e della carta d'identità in epoca francese (1806-1815)?
2007
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
978-88-4649-211-1
Settecento
navi
circolazione uomini e merci
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/94901
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