I movimenti migratori registrati in Europa a partire dal secondo dopoguerra si sono rivelati, come molti dei precedenti flussi migratori, di natura strutturale e permanente, anche in periodi di diminuzione della domanda di lavoro come gli anni settanta. Il numero d'immigrati, sempre crescente nei decenni successivi, ha portato allo sviluppo di politiche migratorie nuove e più strutturate e, di conseguenza, a una ridefinizione delle relative normative. L'attenzione dei governi europei si è rivolta progressivamente a questioni quali l'immigrazione familiare, la migrazione di ritorno, l'integrazione dei gruppi immigrati, l'aumento del numero di rifugiati e di richiedenti asilo. In particolare, l'immigrazione illegale in costante ascesa negli ultimi anni, soprattutto in paesi come l'Italia e la Spagna, ha indotto i governi nazionali a concentrare gli interventi sul rafforzamento dei controlli d'identità, sulla chiusura delle frontiere esterne e sulla lotta all'immigrazione «clandestina». Nei paesi europei, di fronte all'esistenza di problemi comuni, si è evidenziata, pertanto, la necessità di incrementare la cooperazione in materia di gestione dei processi migratori, adeguando le normative nazionali a quanto richiesto dall'Unione europea (Ue) in materia di sicurezza e immigrazione, e partecipando, al tempo stesso, all'elaborazione di una coerente strategia di cooperazione allo sviluppo nell'ambito della cosiddetta Politica Europea di Vicinato (Pev). Sulla base di quanto detto finora, nel presente capitolo si è condotta un'analisi delle leggi, attualmente in vigore in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia, che regolano l'ingresso e il soggiorno degli stranieri, in particolare di quelli non comunitari, con l'obiettivo di fornire, ove possibile, una sintesi dei punti in comune e delle divergenze tra i casi nazionali. Il capitolo è suddiviso in due paragrafi. Nel primo, dopo una breve ricognizione sui dati statistici relativi alla presenza degli immigrati in Europa negli ultimi anni, si sono analizzati i recenti sviluppi delle politiche comunitarie. Nel secondo, l'indagine si è focalizzata sui casi nazionali, sull'ingresso e il soggiorno degli immigrati, la politica d'immigrazione e le ultime normative adottate dai governi nei diversi paesi.
I flussi migratori. Immigrazione in Europa: analisi della legislazione
Caruso Immacolata;Venditto Bruno
2009
Abstract
I movimenti migratori registrati in Europa a partire dal secondo dopoguerra si sono rivelati, come molti dei precedenti flussi migratori, di natura strutturale e permanente, anche in periodi di diminuzione della domanda di lavoro come gli anni settanta. Il numero d'immigrati, sempre crescente nei decenni successivi, ha portato allo sviluppo di politiche migratorie nuove e più strutturate e, di conseguenza, a una ridefinizione delle relative normative. L'attenzione dei governi europei si è rivolta progressivamente a questioni quali l'immigrazione familiare, la migrazione di ritorno, l'integrazione dei gruppi immigrati, l'aumento del numero di rifugiati e di richiedenti asilo. In particolare, l'immigrazione illegale in costante ascesa negli ultimi anni, soprattutto in paesi come l'Italia e la Spagna, ha indotto i governi nazionali a concentrare gli interventi sul rafforzamento dei controlli d'identità, sulla chiusura delle frontiere esterne e sulla lotta all'immigrazione «clandestina». Nei paesi europei, di fronte all'esistenza di problemi comuni, si è evidenziata, pertanto, la necessità di incrementare la cooperazione in materia di gestione dei processi migratori, adeguando le normative nazionali a quanto richiesto dall'Unione europea (Ue) in materia di sicurezza e immigrazione, e partecipando, al tempo stesso, all'elaborazione di una coerente strategia di cooperazione allo sviluppo nell'ambito della cosiddetta Politica Europea di Vicinato (Pev). Sulla base di quanto detto finora, nel presente capitolo si è condotta un'analisi delle leggi, attualmente in vigore in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia, che regolano l'ingresso e il soggiorno degli stranieri, in particolare di quelli non comunitari, con l'obiettivo di fornire, ove possibile, una sintesi dei punti in comune e delle divergenze tra i casi nazionali. Il capitolo è suddiviso in due paragrafi. Nel primo, dopo una breve ricognizione sui dati statistici relativi alla presenza degli immigrati in Europa negli ultimi anni, si sono analizzati i recenti sviluppi delle politiche comunitarie. Nel secondo, l'indagine si è focalizzata sui casi nazionali, sull'ingresso e il soggiorno degli immigrati, la politica d'immigrazione e le ultime normative adottate dai governi nei diversi paesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.