L'obiettivo di ridurre la sottonutrizione lanciato in occasione del primo vertice mondiale della Fao nel 1996 appare sempre più distante. Le stime attuali parlano di 923 milioni di persone colpite dalla fame nel 2007, con un incremento di circa 80 milioni rispetto ai dati del 1990-92. L'incremento più forte è stato registrato tra il 2003 ed il 2007 ed è imputabile essenzialmente all'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di base, principalmente cereali. Negli ultimi anni i prezzi internazionali dei prodotti agricoli, in particolare grano, mais e riso, hanno manifestato un forte incremento, registrando un'inversione di tendenza rispetto all'andamento decrescente che si era manifestato a partire dagli anni Ottanta. Questo fenomeno è alla base della crisi alimentare mondiale che colpisce soprattutto le aree più vulnerabili in termini di capacità di soddisfare il fabbisogno agro-alimentare della popolazione. In questo contesto, il Mediterraneo mostra una frattura tra una riva nord esportatrice netta di prodotti agricoli, e una riva sud fortemente dipendente dalle importazioni cerealicole ed esposta agli effetti economici e sociali della crisi alimentare. Il legame che esiste tra prezzi e sicurezza alimentare nei paesi del versante africano e asiatico del Mediterraneo è estremamante complesso, in quanto in tale contesto l'aumento dei prezzi rappresenta solo una delle cause alla base dell'insicurezza alimentare. La crisi alimentare è, infatti, amplificata da fattori di ordine locale quali: le dinamiche demografiche che generano un'elevata domanda di generi alimentari; i vincoli agro-climatologici che limitano la produzione agricola, legando il raggiungimento della sicurezza alimentare ad una forte dipendenza dal mercato internazionale; i bassi livelli di reddito pro-capite che aumentano l'incidenza dei generi alimentari sui livelli di spesa delle famiglie; i modelli di consumo in forte mutamento; le scelte economiche dei governi, ispirate maggiormente a principi di efficienza economica che di equità sociale.
L'ambiente. La crisi alimentare nel Mediterraneo: aspetti ambientali e ricadute socio-economiche
Eugenia Ferragina;
2009
Abstract
L'obiettivo di ridurre la sottonutrizione lanciato in occasione del primo vertice mondiale della Fao nel 1996 appare sempre più distante. Le stime attuali parlano di 923 milioni di persone colpite dalla fame nel 2007, con un incremento di circa 80 milioni rispetto ai dati del 1990-92. L'incremento più forte è stato registrato tra il 2003 ed il 2007 ed è imputabile essenzialmente all'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari di base, principalmente cereali. Negli ultimi anni i prezzi internazionali dei prodotti agricoli, in particolare grano, mais e riso, hanno manifestato un forte incremento, registrando un'inversione di tendenza rispetto all'andamento decrescente che si era manifestato a partire dagli anni Ottanta. Questo fenomeno è alla base della crisi alimentare mondiale che colpisce soprattutto le aree più vulnerabili in termini di capacità di soddisfare il fabbisogno agro-alimentare della popolazione. In questo contesto, il Mediterraneo mostra una frattura tra una riva nord esportatrice netta di prodotti agricoli, e una riva sud fortemente dipendente dalle importazioni cerealicole ed esposta agli effetti economici e sociali della crisi alimentare. Il legame che esiste tra prezzi e sicurezza alimentare nei paesi del versante africano e asiatico del Mediterraneo è estremamante complesso, in quanto in tale contesto l'aumento dei prezzi rappresenta solo una delle cause alla base dell'insicurezza alimentare. La crisi alimentare è, infatti, amplificata da fattori di ordine locale quali: le dinamiche demografiche che generano un'elevata domanda di generi alimentari; i vincoli agro-climatologici che limitano la produzione agricola, legando il raggiungimento della sicurezza alimentare ad una forte dipendenza dal mercato internazionale; i bassi livelli di reddito pro-capite che aumentano l'incidenza dei generi alimentari sui livelli di spesa delle famiglie; i modelli di consumo in forte mutamento; le scelte economiche dei governi, ispirate maggiormente a principi di efficienza economica che di equità sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.