Le recenti tendenze globali hanno inciso in modo significativo sulle politiche territoriali ed economiche, soprattutto nelle democrazie ad economia avanzata, indebolendo frequentemente la loro sovranità nazionale. Questo articolo, attraverso interviste e raccolta dati, offre una prospettiva comparativa delle politiche di localizzazione industriale in Israele e in Italia, concentrandosi sul dualismo processo decisionale nazionale/pratica locale. Sebbene abbiano due strutture politiche diverse, entrambi i paesi sono passati a una maggiore decentralizzazione, a una maggiore deregolamentazione e a una maggiore privatizzazione. Fin dall'inizio dello Stato, la politica di localizzazione industriale israeliana ha utilizzato strumenti come la pianificazione nazionale e regionale e gli incentivi fiscali, con l'obiettivo della dispersione industriale. Ma i profondi cambiamenti economici, politici e sociali degli ultimi anni hanno portato a una trasformazione della geografia industriale israeliana, a cambiamenti nelle politiche governative e a un rafforzamento dell'assertività del governo locale. Lo sviluppo dei parchi industriali è diventato una priorità assoluta anche per i consigli regionali rurali, con il rischio di investimenti eccessivi in troppi parchi industriali di dimensioni troppo piccole. Allo stesso modo, fin dal dopoguerra l'Italia si è concentrata sulla rigenerazione delle periferie economiche, delle regioni meridionali, attraverso la Cassa per il Mezzogiorno, contribuendo al finanziamento e allo sviluppo dell'irrigazione, dell'agricoltura e dello sviluppo industriale nelle aree più svantaggiate con una politica di investimenti in infrastrutture e sostegni finanziari alla localizzazione delle grandi imprese. Il cambiamento dei modelli industriali, ora basati su strutture più flessibili, ha portato, quasi spontaneamente, al fenomeno della "Terza Italia", una proliferazione di "sistemi produttivi locali" (LPS) in cui le PMI rappresentano un'elevata quota dell'occupazione totale. Basato su un modello di sviluppo endogeno, il successo dell'LPS non è garantito a meno che il cambiamento e l'innovazione non avvengano tra le PMI e le istituzioni locali e tra il sistema produttivo locale e l'ambiente esterno, le aree concorrenti e altri sistemi spaziali. Per entrambi i paesi è necessaria una pianificazione globale, strategica e flessibile e un processo decisionale stabile, efficiente e senza burocrazia, su una scala intermedia tra regionale e locale.

Dalla agglomerazione al network sociale: politiche di industrializzazione in Italia e Israele

Pace Giuseppe
2010

Abstract

Le recenti tendenze globali hanno inciso in modo significativo sulle politiche territoriali ed economiche, soprattutto nelle democrazie ad economia avanzata, indebolendo frequentemente la loro sovranità nazionale. Questo articolo, attraverso interviste e raccolta dati, offre una prospettiva comparativa delle politiche di localizzazione industriale in Israele e in Italia, concentrandosi sul dualismo processo decisionale nazionale/pratica locale. Sebbene abbiano due strutture politiche diverse, entrambi i paesi sono passati a una maggiore decentralizzazione, a una maggiore deregolamentazione e a una maggiore privatizzazione. Fin dall'inizio dello Stato, la politica di localizzazione industriale israeliana ha utilizzato strumenti come la pianificazione nazionale e regionale e gli incentivi fiscali, con l'obiettivo della dispersione industriale. Ma i profondi cambiamenti economici, politici e sociali degli ultimi anni hanno portato a una trasformazione della geografia industriale israeliana, a cambiamenti nelle politiche governative e a un rafforzamento dell'assertività del governo locale. Lo sviluppo dei parchi industriali è diventato una priorità assoluta anche per i consigli regionali rurali, con il rischio di investimenti eccessivi in troppi parchi industriali di dimensioni troppo piccole. Allo stesso modo, fin dal dopoguerra l'Italia si è concentrata sulla rigenerazione delle periferie economiche, delle regioni meridionali, attraverso la Cassa per il Mezzogiorno, contribuendo al finanziamento e allo sviluppo dell'irrigazione, dell'agricoltura e dello sviluppo industriale nelle aree più svantaggiate con una politica di investimenti in infrastrutture e sostegni finanziari alla localizzazione delle grandi imprese. Il cambiamento dei modelli industriali, ora basati su strutture più flessibili, ha portato, quasi spontaneamente, al fenomeno della "Terza Italia", una proliferazione di "sistemi produttivi locali" (LPS) in cui le PMI rappresentano un'elevata quota dell'occupazione totale. Basato su un modello di sviluppo endogeno, il successo dell'LPS non è garantito a meno che il cambiamento e l'innovazione non avvengano tra le PMI e le istituzioni locali e tra il sistema produttivo locale e l'ambiente esterno, le aree concorrenti e altri sistemi spaziali. Per entrambi i paesi è necessaria una pianificazione globale, strategica e flessibile e un processo decisionale stabile, efficiente e senza burocrazia, su una scala intermedia tra regionale e locale.
2010
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
9788856816136
Politiche di industrializzazione
Italia
Israele
Incubatore tecnologico
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