Questo capitolo prende in esame gli investimenti esteri nel Mediterraneo, concentrando l'attenzione su due aspetti in particolare fra loro collegati: da un lato, si porranno a confronto le vecchie e nuove dinamiche di investimento, dall'altro i vecchi e nuovi investitori che hanno caratterizzato l'area negli ultimi anni, considerando in entrambi i casi, come importante punto di svolta, il 2000. La prima tematica viene affrontata partendo dall'analisi delle tradizionali fragilità e debolezze dei flussi di investimento in entrata in molti paesi mediterranei. Si porrà poi attenzione agli andamenti positivi più recenti (a partire dal 2000 e soprattutto dopo il 2004), senza trascurare comunque gli effetti, ancora non del tutto quantificabili, della crisi attuale. Quest'ultima rischia di bloccare i processi virtuosi in evoluzione, ma, allo stesso tempo, potrebbe imporre l'adozione di nuove modalità di crescita degli investimenti, con maggiore attenzione alla qualità e alla sostenibilità degli stessi. Tali temi verranno analizzati presentando prima alcuni dati in serie storica che formano un quadro piuttosto negativo dell'attrattività della sponda Sud per gli investitori stranieri. Si tratta dell'incidenza degli Ide nelle aree e nei paesi mediterranei sugli Ide in entrata mondiali e su quelli destinati alle economie mediterranee dal 1980 al 2000. Questi dati mostrano come tali flussi si siano distribuiti in forma profondamente squilibrata fra Nord e Sud del Mediterraneo. Si passa poi a considerare come, dopo il 2000, e in forma ancora più accelerata dopo il 2004, con la crescita dei prezzi del petrolio, si sia registrato un miglioramento netto nella posizione dei paesi delle sponde Sud ed Est del Mediterra neo, che hanno sfruttato in pieno i vantaggi dell'incremento degli investimenti esteri globali registrato fra il 2002 e il 2007. Attraverso l'analisi di alcuni indici di sviluppo e di potenzialità degli Ide in entrata in un lungo arco temporale che va dal biennio 1988-90 al 2005-2007, si nota come un'evoluzione fortemente positiva abbia interessato soprattutto i paesi mediterranei arabi, in aggiunta ai tradizionali paesi destinatari privilegiati dell'area adriatica, quali Croazia, Slovenia e Macedonia. Ciò suggerisce che le modifiche del quadro economico e le politiche di sostegno adottate nell'ultimo decennio sono state in grado di apportare miglioramenti significativi in molti paesi dell'area. Si valuta poi il grado di coinvolgimento dell'area nella crisi attuale e gli effetti sui progetti di investimento in corso. Da questa analisi emerge che risultano penalizzati fortemente dalla congiuntura attuale non tanto i vecchi investitori europei, quanto quelli nuovi provenienti dai paesi del Golfo, in aggiunta a quelli statunitensi. Si passa, quindi, ad approfondire la provenienza geografica, la tipologia di impresa e le caratteristiche settoriali degli investitori presenti nelle diverse aree mediterranee. Si osserva l'emergere, negli ultimi anni, di nuova mappa economica degli investimenti per provenienza geografica e settoriale, nella quale si nota dal 2004 un marcato avanzamento da parte dei nuovi investitori del Golfo.
Gli investimenti diretti esteri nel Mediterraneo. Le nuove dinamiche, gli attori emergenti e gli effetti della crisi finanziaria mondiale
Ferragina Anna Maria
2010
Abstract
Questo capitolo prende in esame gli investimenti esteri nel Mediterraneo, concentrando l'attenzione su due aspetti in particolare fra loro collegati: da un lato, si porranno a confronto le vecchie e nuove dinamiche di investimento, dall'altro i vecchi e nuovi investitori che hanno caratterizzato l'area negli ultimi anni, considerando in entrambi i casi, come importante punto di svolta, il 2000. La prima tematica viene affrontata partendo dall'analisi delle tradizionali fragilità e debolezze dei flussi di investimento in entrata in molti paesi mediterranei. Si porrà poi attenzione agli andamenti positivi più recenti (a partire dal 2000 e soprattutto dopo il 2004), senza trascurare comunque gli effetti, ancora non del tutto quantificabili, della crisi attuale. Quest'ultima rischia di bloccare i processi virtuosi in evoluzione, ma, allo stesso tempo, potrebbe imporre l'adozione di nuove modalità di crescita degli investimenti, con maggiore attenzione alla qualità e alla sostenibilità degli stessi. Tali temi verranno analizzati presentando prima alcuni dati in serie storica che formano un quadro piuttosto negativo dell'attrattività della sponda Sud per gli investitori stranieri. Si tratta dell'incidenza degli Ide nelle aree e nei paesi mediterranei sugli Ide in entrata mondiali e su quelli destinati alle economie mediterranee dal 1980 al 2000. Questi dati mostrano come tali flussi si siano distribuiti in forma profondamente squilibrata fra Nord e Sud del Mediterraneo. Si passa poi a considerare come, dopo il 2000, e in forma ancora più accelerata dopo il 2004, con la crescita dei prezzi del petrolio, si sia registrato un miglioramento netto nella posizione dei paesi delle sponde Sud ed Est del Mediterra neo, che hanno sfruttato in pieno i vantaggi dell'incremento degli investimenti esteri globali registrato fra il 2002 e il 2007. Attraverso l'analisi di alcuni indici di sviluppo e di potenzialità degli Ide in entrata in un lungo arco temporale che va dal biennio 1988-90 al 2005-2007, si nota come un'evoluzione fortemente positiva abbia interessato soprattutto i paesi mediterranei arabi, in aggiunta ai tradizionali paesi destinatari privilegiati dell'area adriatica, quali Croazia, Slovenia e Macedonia. Ciò suggerisce che le modifiche del quadro economico e le politiche di sostegno adottate nell'ultimo decennio sono state in grado di apportare miglioramenti significativi in molti paesi dell'area. Si valuta poi il grado di coinvolgimento dell'area nella crisi attuale e gli effetti sui progetti di investimento in corso. Da questa analisi emerge che risultano penalizzati fortemente dalla congiuntura attuale non tanto i vecchi investitori europei, quanto quelli nuovi provenienti dai paesi del Golfo, in aggiunta a quelli statunitensi. Si passa, quindi, ad approfondire la provenienza geografica, la tipologia di impresa e le caratteristiche settoriali degli investitori presenti nelle diverse aree mediterranee. Si osserva l'emergere, negli ultimi anni, di nuova mappa economica degli investimenti per provenienza geografica e settoriale, nella quale si nota dal 2004 un marcato avanzamento da parte dei nuovi investitori del Golfo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


