Il presente lavoro, svolto nell'ambito del P.S. NITCAR ed in collaborazione con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, fa parte di una ricerca integrata riguardante il ruolo degli agroecosistemi terrestri nel sequestro di carbonio. I caratteri geologici dell'Isola di Pianosa costituiscono una singolarità all'interno dell'area insulare dell'Arcipelago toscano, in quanto vi affiorano estesamente formazioni neogeniche del Miocene, Pliocene e Quaternario. A circa quattro anni dal pressoché completo allontanamento della comunità carceraria, è possibile individuare nell'isola alcune situazioni predominanti per quanto riguarda l'uso del suolo e della vegetazione: le aree a macchia mediterranea, da considerarsi preservate nel tempo in modo pressoché naturale, e quelle nelle quali l'uso del suolo era legato al pascolo od a coltivazioni di tipo estensivo praticate dalla popolazione carceraria. Ci troviamo, quindi, di fronte a un suolo che, sostanzialmente omogeneo nella sua matrice rocciosa e nell'evoluzione pedologica, presenta tuttavia storie agronomiche diverse e dagli effetti ancora perfettamente riconoscibili sulle caratteristiche del suolo stesso e della vegetazione. L'intera isola si presenta dunque come un vero e proprio laboratorio dove è possibile tentare di valutare globalmente la funzionalità della risorsa suolo, stimare l'impatto dell'attività antropica e, in definitiva, formulare un giudizio sull'evoluzione degli ecosistemi. Allo scopo di caratterizzare l'ecosistema suolo sono state individuate tre aree rappresentative: macchia, ex seminativo ed ex pascolo. E' stata poi individuata una quarta area dove è possibile distinguere una zona di macchia, una zona di transizione ad essa adiacente, dove è ben visibile l'avanzamento della macchia su un ex seminativo, ed un ex seminativo non ancora invaso dalla macchia. All'interno delle quattro aree sono stati effettuati i campionamenti del suolo secondo un sistema di transect. Su tali campioni sono state effettuate analisi fisiche, chimiche e biologiche. I risultati delle analisi chimiche e fisiche hanno messo in evidenza come l'intervento antropico abbia influenzato in modo sensibile la fertilità fisica e chimica dei suoli, provocando una riduzione del contenuto di C e di N, mentre i dati delle analisi biologiche hanno dimostrato che questi suoli, abbandonati da diversi anni, hanno una discreta capacità di recupero biochimico. I terreni precedentemente destinati a pascolo ed a seminativo hanno raggiunto una significativa somiglianza dal punto di vista biotico, pur mantenendo differenze sostanziali rispetto alla macchia, che in uno stato di equilibrio naturale potrebbe essere considerata come fase finale del processo evolutivo. Questi risultati preliminari necessitano di conferme e di approfondimenti e potrebbero essere utilizzati per la individuazione di parametri da utilizzare come "indicatori" della qualità del suolo. Lo studio delle caratteristiche di questi suoli assume, inoltre, un'importanza fondamentale per la valutazione della dinamica del carbonio, che è fortemente influenzata dalla capacità di protezione del suolo sulla sostanza organica.Tale dinamica, infatti, riveste un ruolo importante nella regolazione dei fenomeni di scambio del C del suolo con l'atmosfera, con le loro implicazioni nei "cambiamenti climatici globali".

Caratterizzazione dell'ecosistema suolo dell'isola di Pianosa. Caratterizzazione dell'ecosistema suolo dell'isola di Pianosa

Pezzarossa B;Pini R;Scatena M;D'Acqui LP;Dodero A;
2001

Abstract

Il presente lavoro, svolto nell'ambito del P.S. NITCAR ed in collaborazione con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, fa parte di una ricerca integrata riguardante il ruolo degli agroecosistemi terrestri nel sequestro di carbonio. I caratteri geologici dell'Isola di Pianosa costituiscono una singolarità all'interno dell'area insulare dell'Arcipelago toscano, in quanto vi affiorano estesamente formazioni neogeniche del Miocene, Pliocene e Quaternario. A circa quattro anni dal pressoché completo allontanamento della comunità carceraria, è possibile individuare nell'isola alcune situazioni predominanti per quanto riguarda l'uso del suolo e della vegetazione: le aree a macchia mediterranea, da considerarsi preservate nel tempo in modo pressoché naturale, e quelle nelle quali l'uso del suolo era legato al pascolo od a coltivazioni di tipo estensivo praticate dalla popolazione carceraria. Ci troviamo, quindi, di fronte a un suolo che, sostanzialmente omogeneo nella sua matrice rocciosa e nell'evoluzione pedologica, presenta tuttavia storie agronomiche diverse e dagli effetti ancora perfettamente riconoscibili sulle caratteristiche del suolo stesso e della vegetazione. L'intera isola si presenta dunque come un vero e proprio laboratorio dove è possibile tentare di valutare globalmente la funzionalità della risorsa suolo, stimare l'impatto dell'attività antropica e, in definitiva, formulare un giudizio sull'evoluzione degli ecosistemi. Allo scopo di caratterizzare l'ecosistema suolo sono state individuate tre aree rappresentative: macchia, ex seminativo ed ex pascolo. E' stata poi individuata una quarta area dove è possibile distinguere una zona di macchia, una zona di transizione ad essa adiacente, dove è ben visibile l'avanzamento della macchia su un ex seminativo, ed un ex seminativo non ancora invaso dalla macchia. All'interno delle quattro aree sono stati effettuati i campionamenti del suolo secondo un sistema di transect. Su tali campioni sono state effettuate analisi fisiche, chimiche e biologiche. I risultati delle analisi chimiche e fisiche hanno messo in evidenza come l'intervento antropico abbia influenzato in modo sensibile la fertilità fisica e chimica dei suoli, provocando una riduzione del contenuto di C e di N, mentre i dati delle analisi biologiche hanno dimostrato che questi suoli, abbandonati da diversi anni, hanno una discreta capacità di recupero biochimico. I terreni precedentemente destinati a pascolo ed a seminativo hanno raggiunto una significativa somiglianza dal punto di vista biotico, pur mantenendo differenze sostanziali rispetto alla macchia, che in uno stato di equilibrio naturale potrebbe essere considerata come fase finale del processo evolutivo. Questi risultati preliminari necessitano di conferme e di approfondimenti e potrebbero essere utilizzati per la individuazione di parametri da utilizzare come "indicatori" della qualità del suolo. Lo studio delle caratteristiche di questi suoli assume, inoltre, un'importanza fondamentale per la valutazione della dinamica del carbonio, che è fortemente influenzata dalla capacità di protezione del suolo sulla sostanza organica.Tale dinamica, infatti, riveste un ruolo importante nella regolazione dei fenomeni di scambio del C del suolo con l'atmosfera, con le loro implicazioni nei "cambiamenti climatici globali".
2001
C organico
ecosistema suolo
Pianosa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/16082
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