Forage quality and quantified morphological stage relationships in Italian ryegrass during the spring growth cycle. I. Stage codification, yield and ensilability characteristics

BACKGROUND. Italian ryegrass is of great interest due to its high yield and high potential nutritional value in the early stages. Its diffusion has been greatly favoured by the recent development of the wilted silage technique. The study of phenological stage and herbage quality relationships would be valuable for the crop management and is a good basis for set up a method for predicting forage quality. METHODS. A trial was conducted in the western Po Valley (Italy) from 1991 to 1993 on stands of Italian ryegrass cv. Barmultra (4n), seeded in the first days of October. The herbage samples were collected at progressive morphological stages, ranging from early stem elongation to full flowering. The stage was evaluated and codified with a new method which is here proposed. The yield and ensilability characteristics were regressed on the codified stage and certain environmental factors. RESULTS. The leaf/stem ratio and the plant component evolution resulted to be highly correlated to the codified stage. The dry matter (DM) yield was already high in early elongation with around 5.0 t ha-1 which is sufficient for silage harvesting. The DM content at cutting resulted to be directly correlated to the codified stage and was lower in the N fertilised crops. The water soluble carbohydrates decreased with increasing stages with different trends, influenced by the thermic conditions of the year. The buffering capacity was not correlated to the stage, and showed the highest values in the coldest year. CONCLUSIONS. The stage codification system here proposed is a precise quantitative method to specify the morphological development of Italian ryegrass. For ensiling purposes the only unfavourable characteristic of the cv. Barmultra is the too low DM content which causes the prewilting process to last long.

SCOPO. Il loglio italico è una coltura molto interessante per le alte rese e l'elevato valore nutritivo, la cui diffusione è stata ampiamente favorita dal recente sviluppo dell'insilamento. Lo studio delle relazioni tra l'evoluzione della fenologia e la qualità dell'erba fornisce informazioni utili alla gestione della coltura e per la messa a punto di un metodo per la previsione della qualità del foraggio. METODI. Nella pianura Padana occidentale nel triennio 1991-93 è stata condotta una prova su loglio italico cv. Barmultra (4n) seminato in ogni anno nella prima decade di ottobre. I rilievi si sono succeduti dallo stadio di inizio levata fino alla fioritura del primo ciclo di sviluppo primaverile. Lo stadio di morfologico è stato valutato e codificato secondo un metodo originale qui proposto. Le caratteristiche produttive e di insilabilità del foraggio sono state correlate mediante regressione con lo stadio codificato e alcuni parametri meteorologici. RISULTATI. Il rapporto foglie/steli è risultato altamente correlato, con lo stesso andamento per i tre anni, con lo stadio di sviluppo. La produzione è stata già elevata in stadi di levata precoce con circa 5.0 t s.s. ha-1, sufficiente a giustificare la raccolta mediante insilamento. Il tenore di s.s., crescente con l'aumentare dello stadio, è risultato basso soprattutto nei primi due anni in cui la coltura aveva ricevuto una concimazione azotata in copertura. I carboidrati solubili in acqua hanno presentato andamenti decrescenti con lo stadio, variando mediamente da 250 a 100 g (kg s.s.)-1. Il potere tampone è poco influenzato dallo stadio di sviluppo e ha presentato valori molto elevati nell'annata caratterizzata da temperature più basse. CONCLUSIONI. Il sistema di codificazione dello stadio proposto è risultato oggettivo e utile per valutare le correlazioni tra l'evoluzione morfologica della coltura, la produzione e le caratteristiche di insilabilità. L'erbaio di loglio italico cv. Barmultra ai fini dell'insilamento ha presentato come unico svantaggio un tenore di s.s. molto basso, soprattutto in stadi anticipati, il quale ha come conseguenza un prolungamento eccessivo del processo di preappassimento.