In questo articolo parlerò della nascita della roboetica, cioè dell'etica umana applicata alla robotica. La prima questione è se sia davvero necessaria un'etica specifica per la robotica o se, al contrario, non siano sufficienti i principi generali della convivenza umana. A mio giudizio, e secondo il pensiero di molti robotici e studiosi di scienze umane, le numerose problematiche originali che stanno sorgendo, e ancora più sorgeranno in un immediato futuro, a causa della massiccia introduzione nella società dei prodotti di questa nuova scienza richiedono lo sviluppo di nuovi strumenti culturali in grado di elaborare le risposte cruciali alle questioni più sensibili. Lo scenario che ci prospetta la robotica è infatti al tempo stesso affascinante e inquietante. Basta pensare che tutte le macchine, di ogni forma e dimensione e per qualunque impiego, saranno computerizzate, dotate di intelligenza artificiale e collegate in rete, per comprendere che tutto quello che abbiamo visto fino ad oggi - automobili, computer, videogame, cellulari, internet - è solo l'alba del mondo tecnologico che ci aspetta. I robot saranno nostri compagni, più che strumenti, di lavoro nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici, nelle sale operatorie e saranno inservienti, infermieri, badanti e baby sitter in ospedali, scuole e abitazioni private. Questa ampia diffusione di robot solleverà numerosi problemi etici, legali e sociali completamente nuovi. I robot, ad esempio, avranno la capacità di apprendere e processare il nostro profilo personale, i nostri gusti ed abitudini, generando preoccupazioni per la privacy, la sicurezza ed anche la libertà dell'individuo. L'interazione umano-robot potrà creare problemi di ordine psicologico e sociale, soprattutto in categorie come i bambini, gli anziani e i pazienti. Sorgeranno poi questioni relative all'attribuzione della responsabilità civile e penale nel caso che un robot autonomo produca danni. Vi saranno infine importanti aree critiche ai confini della bioetica, nel caso della robotica medica, e del diritto umanitario, nel caso della robotica militare. Tutti questi casi (psicologici, legali, sociali) non sono mai stati affrontati dall'umanità e occorrerà quindi un complesso lavoro unificato di varie discipline per porvi mano.

Roboetica: una nuova etica per una nuova scienza

Gianmarco Veruggio
2010

Abstract

In questo articolo parlerò della nascita della roboetica, cioè dell'etica umana applicata alla robotica. La prima questione è se sia davvero necessaria un'etica specifica per la robotica o se, al contrario, non siano sufficienti i principi generali della convivenza umana. A mio giudizio, e secondo il pensiero di molti robotici e studiosi di scienze umane, le numerose problematiche originali che stanno sorgendo, e ancora più sorgeranno in un immediato futuro, a causa della massiccia introduzione nella società dei prodotti di questa nuova scienza richiedono lo sviluppo di nuovi strumenti culturali in grado di elaborare le risposte cruciali alle questioni più sensibili. Lo scenario che ci prospetta la robotica è infatti al tempo stesso affascinante e inquietante. Basta pensare che tutte le macchine, di ogni forma e dimensione e per qualunque impiego, saranno computerizzate, dotate di intelligenza artificiale e collegate in rete, per comprendere che tutto quello che abbiamo visto fino ad oggi - automobili, computer, videogame, cellulari, internet - è solo l'alba del mondo tecnologico che ci aspetta. I robot saranno nostri compagni, più che strumenti, di lavoro nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici, nelle sale operatorie e saranno inservienti, infermieri, badanti e baby sitter in ospedali, scuole e abitazioni private. Questa ampia diffusione di robot solleverà numerosi problemi etici, legali e sociali completamente nuovi. I robot, ad esempio, avranno la capacità di apprendere e processare il nostro profilo personale, i nostri gusti ed abitudini, generando preoccupazioni per la privacy, la sicurezza ed anche la libertà dell'individuo. L'interazione umano-robot potrà creare problemi di ordine psicologico e sociale, soprattutto in categorie come i bambini, gli anziani e i pazienti. Sorgeranno poi questioni relative all'attribuzione della responsabilità civile e penale nel caso che un robot autonomo produca danni. Vi saranno infine importanti aree critiche ai confini della bioetica, nel caso della robotica medica, e del diritto umanitario, nel caso della robotica militare. Tutti questi casi (psicologici, legali, sociali) non sono mai stati affrontati dall'umanità e occorrerà quindi un complesso lavoro unificato di varie discipline per porvi mano.
2010
Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni - IEIIT
Robotica
Roboetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/233272
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