Le linee guida dell'Europa per il futuro del continente pongono come obiettivo chiave la società della conoscenza, da realizzare attraverso lo sviluppo della imprenditorialità, dell'innovazione e della ricerca.Tre tematiche fortemente interconnesse tra di loro che il mondo dei beni culturali, settore strategico per la società europea, non sempre riesce ad affrontare in maniera sufficientemente integrata.Questa realtà si evidenzia nel settore del restauro architettonico che in Italia riguarda un patrimonio immenso di costruzioni storiche, di valore artistico senza paragoni, le quali devono essere usate per attività attuali, mettendo così in moto un processo fatto di progetti di conservazione, cantieri di riqualificazione e lavori di rifunzionalizzazione, che ogni anno interessa migliaia di palazzi, chiese, musei. Ebbene, se il dibattito teoricometodologico agita la disciplina con approfondimenti e confronti in convegni e riviste di settore, vediamo che sul piano delle esigenze edilizie uno sforzo significativo deve essere fatto per superare lo stacco tra risorse scientifiche e applicazioni concrete.Uno sforzo che innanzitutto deve riformulare il ruolo delle tecnologie applicate al patrimonio architettonico nel momento in cui, ai principi di utilità, affidabilità, compatibilità, si affiancano i temi della sostenibilità sociale e economica degli interventi conservativi.Un processo che riguarda in realtà tutta l'Europa e che oggi si intreccia inevitabilmente con le questioni legate alla salvaguardia di un ambiente sempre più a rischio e alla gestione di una energia che è diventata la risorsa che può scatenare conflitti e tensioni mondiali senza precedenti.1 Una problematica che, nel campo del restauro, apre il tema centrale di come realizzare l'adeguamento funzionale dei monumenti e di come scegliere gli interventi conservativi e i sistemi tecnologici in grado di migliorare i livelli di comfort abitativo e di efficienza energetica senza alterare le caratteristiche storiche e artistiche degli edifici stessi. La ricerca tecnologica e la produzione industriale propongono, nel campo impiantistico e del risparmio energetico, prodotti eccezionali, in continuo sviluppo, che però non sempre possono essere applicati ai monumenti, salvaguardando i caratteri di compatibilità con l'esistente e i criteri ormai condivisi di "minimo intervento" e di "reversibilità".

Tecnologie sostenibili per le analisi diagnostiche e gli interventi conservativi

Luciano Cessari;Elena Gigliarelli
2009

Abstract

Le linee guida dell'Europa per il futuro del continente pongono come obiettivo chiave la società della conoscenza, da realizzare attraverso lo sviluppo della imprenditorialità, dell'innovazione e della ricerca.Tre tematiche fortemente interconnesse tra di loro che il mondo dei beni culturali, settore strategico per la società europea, non sempre riesce ad affrontare in maniera sufficientemente integrata.Questa realtà si evidenzia nel settore del restauro architettonico che in Italia riguarda un patrimonio immenso di costruzioni storiche, di valore artistico senza paragoni, le quali devono essere usate per attività attuali, mettendo così in moto un processo fatto di progetti di conservazione, cantieri di riqualificazione e lavori di rifunzionalizzazione, che ogni anno interessa migliaia di palazzi, chiese, musei. Ebbene, se il dibattito teoricometodologico agita la disciplina con approfondimenti e confronti in convegni e riviste di settore, vediamo che sul piano delle esigenze edilizie uno sforzo significativo deve essere fatto per superare lo stacco tra risorse scientifiche e applicazioni concrete.Uno sforzo che innanzitutto deve riformulare il ruolo delle tecnologie applicate al patrimonio architettonico nel momento in cui, ai principi di utilità, affidabilità, compatibilità, si affiancano i temi della sostenibilità sociale e economica degli interventi conservativi.Un processo che riguarda in realtà tutta l'Europa e che oggi si intreccia inevitabilmente con le questioni legate alla salvaguardia di un ambiente sempre più a rischio e alla gestione di una energia che è diventata la risorsa che può scatenare conflitti e tensioni mondiali senza precedenti.1 Una problematica che, nel campo del restauro, apre il tema centrale di come realizzare l'adeguamento funzionale dei monumenti e di come scegliere gli interventi conservativi e i sistemi tecnologici in grado di migliorare i livelli di comfort abitativo e di efficienza energetica senza alterare le caratteristiche storiche e artistiche degli edifici stessi. La ricerca tecnologica e la produzione industriale propongono, nel campo impiantistico e del risparmio energetico, prodotti eccezionali, in continuo sviluppo, che però non sempre possono essere applicati ai monumenti, salvaguardando i caratteri di compatibilità con l'esistente e i criteri ormai condivisi di "minimo intervento" e di "reversibilità".
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/236273
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