After the introduction from Americas, common bean spread in very short time in all Italian regions. Over the time, this give rise to the selection in each region of a different set of landraces. During 15 years of studies, our group evaluated about 150 common bean landraces collected in 10 regions located in north, central and southern Italy. The high variation detected among these landraces suggests that the on-farm conservation has assured the survival of a high genetic variation. A multidisciplinary evaluation of the collected landraces showed that there a few cases-studies which distribution in Italy cannot be related to specific geographical regions. The most common cases studies observed were related to the correspondence between local names and genetic traits; the presence within some landraces of two nuclei genetically different; changes of genetic structure due to the introduction in new environments; contamination with exotic material. A so different paramount suggests that to safeguard Italian common bean cannot be exist a unique strategy.

Dopo la sua introduzione dalle Americhe, il fagiolo si è diffuso rapidamente in Italia. Questo ha portato nel tempo alla selezione in ciascuna regione di un diverso gruppo di ecotipi. Nel corso di oltre 15 anni di attività, il nostro gruppo ha studiato circa 150 ecotipi di fagiolo provenienti da dieci diverse regioni del nrd, centro e sud Italia. La grande diversità osservata indica che la conservazione on-farm ha garantito la sopravvivenza di una elevata variabilità genetica sia pure in aree marginali. Una valutazione multidisciplinare di questo materiale ha messo in evidenza una serie di casi studio la cui distribuzione nel paese non è correlata a specifiche aree geografiche. Le problematiche più comuni sono legate alla corrispondenza tra nomi vernacolari e caratteristiche genetiche; all'esistenza in alcune varietà locali di più nuclei costitutivi; a modifiche della struttura genetica in risposta all'introduzione in un nuovo ambiente ed a contaminazioni con materiale estraneo. Situazioni così diverse indicano che non è possibile elaborare un'unica strategia di salvaguardia valida per tutti gli ecotipi presenti nel nostro paese.

La conservazione on-farm quale strategia di salvaguardia delle varietà locali di fagiolo.

Piergiovanni AR;Cifarelli S;Lioi L
2013

Abstract

After the introduction from Americas, common bean spread in very short time in all Italian regions. Over the time, this give rise to the selection in each region of a different set of landraces. During 15 years of studies, our group evaluated about 150 common bean landraces collected in 10 regions located in north, central and southern Italy. The high variation detected among these landraces suggests that the on-farm conservation has assured the survival of a high genetic variation. A multidisciplinary evaluation of the collected landraces showed that there a few cases-studies which distribution in Italy cannot be related to specific geographical regions. The most common cases studies observed were related to the correspondence between local names and genetic traits; the presence within some landraces of two nuclei genetically different; changes of genetic structure due to the introduction in new environments; contamination with exotic material. A so different paramount suggests that to safeguard Italian common bean cannot be exist a unique strategy.
2013
Istituto di Bioscienze e Biorisorse
2-85352-497-3
Dopo la sua introduzione dalle Americhe, il fagiolo si è diffuso rapidamente in Italia. Questo ha portato nel tempo alla selezione in ciascuna regione di un diverso gruppo di ecotipi. Nel corso di oltre 15 anni di attività, il nostro gruppo ha studiato circa 150 ecotipi di fagiolo provenienti da dieci diverse regioni del nrd, centro e sud Italia. La grande diversità osservata indica che la conservazione on-farm ha garantito la sopravvivenza di una elevata variabilità genetica sia pure in aree marginali. Una valutazione multidisciplinare di questo materiale ha messo in evidenza una serie di casi studio la cui distribuzione nel paese non è correlata a specifiche aree geografiche. Le problematiche più comuni sono legate alla corrispondenza tra nomi vernacolari e caratteristiche genetiche; all'esistenza in alcune varietà locali di più nuclei costitutivi; a modifiche della struttura genetica in risposta all'introduzione in un nuovo ambiente ed a contaminazioni con materiale estraneo. Situazioni così diverse indicano che non è possibile elaborare un'unica strategia di salvaguardia valida per tutti gli ecotipi presenti nel nostro paese.
germoplasma
Phaseolus vulgaris
salvaguardia
varietà locali
variabilità genetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/238191
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