La biodiversità intra-specifica delle colture agrarie è notevole e rappresenta uno strumento potente per fronteggiare gli effetti sui sistemi produttivi dell'evoluzione climatica in corso. La valutazione della capacità di adattamento è particolarmente rilevante per le colture perenni (vite, olivo, etc.), poiché la loro eventuale sostituzione in vista dei futuri cambiamenti climatici richiede tempi lunghi e investimenti cospicui. La valutazione della capacità di adattamento deve essere basata su descrizioni quantitative di risposta delle colture ai fattori ambientali (come la disponibilità idrica del suolo e la temperatura).Il lavoro presenta un caso-studio in cui è stata valutata la capacità di adattamento al clima futuro dell'olivo, in un'area del Sud Italia rappresentativa per la coltura. E' stato utilizzato un approccio fondato su due elementi complementari:a) un modello distribuito del sistema suolo-pianta-atmosfera, che traduce gli scenari climatici futuri a grande scala nel regime idro-termico delle unità di paesaggio;b) un data base dei requisiti ambientali di differenti cultivars di olivo.Le risposte produttive di 11 cultivars di olivo alla disponibilità idrica del suolo sono state descritte in funzione del deficit di evapotraspirazione o del deficit idrico del suolo attraverso un riesame di dati sperimentali (inediti o derivanti dalla letteratura scientifica). Il regime idrico per 47 unità di suolo nell'area di studio è stato descritto mediante l'ausilio di un modello distribuito del flusso d'acqua nel suolo, per una serie di realizzazioni di scenari climatici futuri, ed è stato confrontato con le funzioni di risposta produttiva stimate per le differenti cultivars allo scopo di valutarne la maggiore o minore adattabilità e la conseguente distribuzione spaziale nell'area.La zona di studio è la Valle Telesina (BN), un'area di circa 20.000 ettari caratterizzata da una morfologia complessa, con grande variabilità sia di suoli che di clima.Gli scenari climatici futuri (periodo 2021-2050) per l'area di interesse sono stati generati nell'ambito del progetto di ricerca nazionale AGROSCENARI (finanziato dal MIPAAF con D.M. 8608/7303/2008). Gli scenari climatici a bassa risoluzione spaziale sono stati prodotti con modelli globali di circolazione (AOGCM) e sono stati regionalizzati con tecniche di downscaling statistico (Tomozeiu et al., 2007), ottenendo 50 realizzazioni di dati giornalieri di temperatura e precipitazioni su una griglia con risoluzione spaziale di 35 km.Nell'area di studio, gli scenari climatici futuri prevedono (nel periodo 2021-2050 rispetto al 1961-1990) un aumento delle temperature minime e massime mensili, con incrementi fino a 2°C nei mesi estivi (Giugno, Luglio, Agosto), e una marcata riduzione delle piogge in autunno. Un esame preliminare dell'adattabilità delle cultivars negli scenari previsti indica che alcune sono pienamente adattabili al regime idrico di tutti i suoli dell'area di studio (es. cv. Leccino), altre risultano produrre a livelli ottimali in una superficie più limitata dell'area (es. cv. Maiatica), infine alcune sono risultate non adattabili all'area di studio (es. cv. Manzanilla fina).
L'agro-biodiversità per l'adattamento ai cambiamenti climatici: un caso-studio sull'olivo
Riccardi M;De Lorenzi F;Bonfante A;Basile A;Di Tommasi P;
2011
Abstract
La biodiversità intra-specifica delle colture agrarie è notevole e rappresenta uno strumento potente per fronteggiare gli effetti sui sistemi produttivi dell'evoluzione climatica in corso. La valutazione della capacità di adattamento è particolarmente rilevante per le colture perenni (vite, olivo, etc.), poiché la loro eventuale sostituzione in vista dei futuri cambiamenti climatici richiede tempi lunghi e investimenti cospicui. La valutazione della capacità di adattamento deve essere basata su descrizioni quantitative di risposta delle colture ai fattori ambientali (come la disponibilità idrica del suolo e la temperatura).Il lavoro presenta un caso-studio in cui è stata valutata la capacità di adattamento al clima futuro dell'olivo, in un'area del Sud Italia rappresentativa per la coltura. E' stato utilizzato un approccio fondato su due elementi complementari:a) un modello distribuito del sistema suolo-pianta-atmosfera, che traduce gli scenari climatici futuri a grande scala nel regime idro-termico delle unità di paesaggio;b) un data base dei requisiti ambientali di differenti cultivars di olivo.Le risposte produttive di 11 cultivars di olivo alla disponibilità idrica del suolo sono state descritte in funzione del deficit di evapotraspirazione o del deficit idrico del suolo attraverso un riesame di dati sperimentali (inediti o derivanti dalla letteratura scientifica). Il regime idrico per 47 unità di suolo nell'area di studio è stato descritto mediante l'ausilio di un modello distribuito del flusso d'acqua nel suolo, per una serie di realizzazioni di scenari climatici futuri, ed è stato confrontato con le funzioni di risposta produttiva stimate per le differenti cultivars allo scopo di valutarne la maggiore o minore adattabilità e la conseguente distribuzione spaziale nell'area.La zona di studio è la Valle Telesina (BN), un'area di circa 20.000 ettari caratterizzata da una morfologia complessa, con grande variabilità sia di suoli che di clima.Gli scenari climatici futuri (periodo 2021-2050) per l'area di interesse sono stati generati nell'ambito del progetto di ricerca nazionale AGROSCENARI (finanziato dal MIPAAF con D.M. 8608/7303/2008). Gli scenari climatici a bassa risoluzione spaziale sono stati prodotti con modelli globali di circolazione (AOGCM) e sono stati regionalizzati con tecniche di downscaling statistico (Tomozeiu et al., 2007), ottenendo 50 realizzazioni di dati giornalieri di temperatura e precipitazioni su una griglia con risoluzione spaziale di 35 km.Nell'area di studio, gli scenari climatici futuri prevedono (nel periodo 2021-2050 rispetto al 1961-1990) un aumento delle temperature minime e massime mensili, con incrementi fino a 2°C nei mesi estivi (Giugno, Luglio, Agosto), e una marcata riduzione delle piogge in autunno. Un esame preliminare dell'adattabilità delle cultivars negli scenari previsti indica che alcune sono pienamente adattabili al regime idrico di tutti i suoli dell'area di studio (es. cv. Leccino), altre risultano produrre a livelli ottimali in una superficie più limitata dell'area (es. cv. Maiatica), infine alcune sono risultate non adattabili all'area di studio (es. cv. Manzanilla fina).File | Dimensione | Formato | |
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