Reichhaltig ist die Sekundärliteratur über die Heilige Katharina von Siena, doch einer der wichtigsten Aspekte ihres Gedankengutes scheint von der Kritik nur unzureichend ergründet zu sein: ihr Predigen und ihre öffentliche Ansprachen für die Kreuzzüge. Dieser Aspekt bezieht sich nicht nur auf ihr politisches Denken, sondern erhellt im tiefsten die theologischen Überzeugungen der Heiligen. Katharina, als Kind ihrer Zeit, sah die Kreuzzüge als unabwendbare Notwendigkeit im Zuge der Osmanischen Bedrohung. Viel mehr sah sie dennoch dahinter. Der Kern ihrer Aufrufe an den Papst Gregório der XI., sowie an weitere Könige, Herrscher, Kardinäle, Prälaten sogar Kriegsherren und Intellektuelle, liegt in dem Bewusstsein begründet dass die Kreuzzüge mit sich den Frieden unter Christen bringt, und somit schlussendlich zu dem universellen Frieden führt. Frieden und Kreuzzüge, eigentlich Gegensätze, werden Mittel zur Erlangung (oder Bedingung ?) der Rückkehr des Papstes nach Rom, zugleich der unverzüglichen Reformation der Kirchen entsprechend einem eher spirituellen als politischen Vorgang, den Katharina als einzige und alleinige Maßnahme für die Rettung des Christentums von den eigenen Übeln, sowie die Rettung der Seelen der "Ungläubigen" ansah. Diese Arbeit widmet sich diesem fundamentalen Aspekt bezüglich Ihrer Lehre, ihres öffentlichen Einsatzes. Unter Berücksichtigung des aktuellen Standes der Sekundärliteratur werden am Ende Schlussfolgerungen gezogen, die nach unserer Meinung, so bisher noch nicht entwickelt worden sind.
Per quanto vastissima possa essere la letteratura su santa Caterina da Siena, la realtà è che - per varie ragioni - un aspetto decisamente primario del suo pensiero sociale non è stato finora esaurientemente approfondito: quello della sua predicazione crociata. Aspetto che, come è facile intuire, riguarda non solo l'azione politica della Senese, ma coinvolge i risvolti più teologici del suo pensiero. Caterina, in quanto figlia del suo tempo, vede nella crociata una ineliminabile necessità, divenuta ancor più cogente dalla consapevolezza sempre crescente del pericolo ottomano. Ma vi vede anche molto più di questo. Il nodo che sottende i suoi incitamenti - rivolti a Gregorio XI come ad altri re e sovrani, a cardinali e prelati come a cavalieri di ventura e intellettuali - è forgiato nella consapevolezza che la Crociata presuppone la pace fra i cristiani e che ha sua volta ha come dono ultimo la pace universale. Pace e crociata, ossimori strutturali, divengono gli strumenti per ottenere (e per presupporre) anche il ritorno del Papato a Roma e la imprescindibile riforma della Chiesa, secondo un meccanismo - spirituale ancor prima che politico - che la santa stabilisce come programma assoluto per la redenzione della Cristianità dai suoi mali così come per la salvezza delle anime degli infedeli. In questo studio si è voluto esaminare a fondo questo fondamentale aspetto del suo insegnamento e della sua azione civile, riportando anche lo stato della letteratura a riguardo e traendo in merito alcune conclusioni che ci sembrano finora non ancora definite.
Esigenza di pace, prospettive di missione e idea di Crociata nelle lettere di santa Caterina da Siena
Massimo Viglione
2014
Abstract
Per quanto vastissima possa essere la letteratura su santa Caterina da Siena, la realtà è che - per varie ragioni - un aspetto decisamente primario del suo pensiero sociale non è stato finora esaurientemente approfondito: quello della sua predicazione crociata. Aspetto che, come è facile intuire, riguarda non solo l'azione politica della Senese, ma coinvolge i risvolti più teologici del suo pensiero. Caterina, in quanto figlia del suo tempo, vede nella crociata una ineliminabile necessità, divenuta ancor più cogente dalla consapevolezza sempre crescente del pericolo ottomano. Ma vi vede anche molto più di questo. Il nodo che sottende i suoi incitamenti - rivolti a Gregorio XI come ad altri re e sovrani, a cardinali e prelati come a cavalieri di ventura e intellettuali - è forgiato nella consapevolezza che la Crociata presuppone la pace fra i cristiani e che ha sua volta ha come dono ultimo la pace universale. Pace e crociata, ossimori strutturali, divengono gli strumenti per ottenere (e per presupporre) anche il ritorno del Papato a Roma e la imprescindibile riforma della Chiesa, secondo un meccanismo - spirituale ancor prima che politico - che la santa stabilisce come programma assoluto per la redenzione della Cristianità dai suoi mali così come per la salvezza delle anime degli infedeli. In questo studio si è voluto esaminare a fondo questo fondamentale aspetto del suo insegnamento e della sua azione civile, riportando anche lo stato della letteratura a riguardo e traendo in merito alcune conclusioni che ci sembrano finora non ancora definite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.