Non a torto Giuseppe Gioachino Belli, colosso della poesia romanesca, anzi della poesia senza aggettivi, è stato paragonato a Dante. Con i suoi 2279 sonetti, egli ha dipinto l'affresco del mondo popolare nel crepuscolo dello Stato pontificio, ultima ridotta dell'Antico regime. Come Dante, merita dunque una enciclopedia che attraverso Voci a misura di piccole monografie dia conto della sua opera, tesoro non solo di poesia ma anche di documentazione storica, antropologica, linguistica. Questo volume, attraverso una scelta di Voci-cardine, dalla A di Animali alla V di Vigolo, offre il primo importante contributo a un edificio che dovrà prima o poi essere completato.
Scienza
Luciano Celi
2015
Abstract
Non a torto Giuseppe Gioachino Belli, colosso della poesia romanesca, anzi della poesia senza aggettivi, è stato paragonato a Dante. Con i suoi 2279 sonetti, egli ha dipinto l'affresco del mondo popolare nel crepuscolo dello Stato pontificio, ultima ridotta dell'Antico regime. Come Dante, merita dunque una enciclopedia che attraverso Voci a misura di piccole monografie dia conto della sua opera, tesoro non solo di poesia ma anche di documentazione storica, antropologica, linguistica. Questo volume, attraverso una scelta di Voci-cardine, dalla A di Animali alla V di Vigolo, offre il primo importante contributo a un edificio che dovrà prima o poi essere completato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.