Le indagini diagnostiche eseguite durante il restauro della Porta del Paradiso hanno accertato la presenza di prodotti di alterazione del bronzo al di sotto della doratura. Tali composti risultano estremamente sensibili alle variazioni microclimatiche: cambiamenti di temperatura ma soprattutto di umidità relativa possono provocare solubilizzazioni, cristallizzazioni con conseguenti variazioni dimensionali e stress meccanici, compromettendo l'adesione della doratura al substrato metallico. Nel corso dei secoli questi fenomeni hanno determinato, in alcune zone, il distacco e la perdita dello strato d'oro ed in generale un'estrema fragilità della superficie dorata. In assenza di appropriate contromisure, essi costituiscono ancora oggi il principale fattore di rischio per la futura conservazione dell'opera. La possibilità di arrestare il processo di degrado non può essere affidata né alla rimozione dei prodotti di alterazione né all'applicazione sulla superficie di protettivi perché, in entrambi i casi, il rischio di asportare significative porzioni della doratura risulterebbe troppo elevato. Rimane pertanto l'unica possibilità di intervenire sul microclima, soluzione già precedentemente adottata al termine del restauro dei singoli rilievi. Allo scopo di individuare una strategia che potesse coniugare esigenze di sicurezza dell'opera e sostenibilità gestionali sono state confrontate tre condizioni espositive: una teca saturata con azoto, una teca con aria a bassa umidità relativa ed una teca aperta frontalmente e schermata da una lamina dinamica di aria secca (quest'ultima condizione sarà descritta in dettaglio in un contributo di questo stesso volume). L'efficacia delle tre soluzioni alternative è stata valutata sia mediante indagini rivolte ad accertare eventuali alterazioni superficiali sia mediante sensori galvanici che hanno permesso di valutare in termini quantitativi l'aggressività dei tre diversi microclimi.

Sperimentazioni per la protezione dai fattori ambientali

B Salvadori;
2015

Abstract

Le indagini diagnostiche eseguite durante il restauro della Porta del Paradiso hanno accertato la presenza di prodotti di alterazione del bronzo al di sotto della doratura. Tali composti risultano estremamente sensibili alle variazioni microclimatiche: cambiamenti di temperatura ma soprattutto di umidità relativa possono provocare solubilizzazioni, cristallizzazioni con conseguenti variazioni dimensionali e stress meccanici, compromettendo l'adesione della doratura al substrato metallico. Nel corso dei secoli questi fenomeni hanno determinato, in alcune zone, il distacco e la perdita dello strato d'oro ed in generale un'estrema fragilità della superficie dorata. In assenza di appropriate contromisure, essi costituiscono ancora oggi il principale fattore di rischio per la futura conservazione dell'opera. La possibilità di arrestare il processo di degrado non può essere affidata né alla rimozione dei prodotti di alterazione né all'applicazione sulla superficie di protettivi perché, in entrambi i casi, il rischio di asportare significative porzioni della doratura risulterebbe troppo elevato. Rimane pertanto l'unica possibilità di intervenire sul microclima, soluzione già precedentemente adottata al termine del restauro dei singoli rilievi. Allo scopo di individuare una strategia che potesse coniugare esigenze di sicurezza dell'opera e sostenibilità gestionali sono state confrontate tre condizioni espositive: una teca saturata con azoto, una teca con aria a bassa umidità relativa ed una teca aperta frontalmente e schermata da una lamina dinamica di aria secca (quest'ultima condizione sarà descritta in dettaglio in un contributo di questo stesso volume). L'efficacia delle tre soluzioni alternative è stata valutata sia mediante indagini rivolte ad accertare eventuali alterazioni superficiali sia mediante sensori galvanici che hanno permesso di valutare in termini quantitativi l'aggressività dei tre diversi microclimi.
2015
978-88-7461-247-5
Porta del Paradiso; bronzo dorato; corrosione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/300719
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