L'ossidazione diretta di combustibili organici in una cella SOFC quali ad esempio i biocombustibili, il metano, il propano, in assenza di umidificazione, risulta strategica sia in termini di efficienza, in quanto si eliminano o semplificano i processi a monte quali pre-reforming e desolforazione, ed in termini di semplificazione di impianto e di durata. Utilizzando questo approccio si riduce la complessità di sistema e la corrosione derivante dall'apporto di acqua (reforming interno). L'impiego di anodi tolleranti i composti solforati evita l'avvelenamento derivante dall'impiego di odoranti a base di zolfo. Tuttavia, l'ossidazione diretta non è esente dal rischio di formazione di carbone. L'attività di questa unità è stata rivolta allo sviluppo di materiali in grado di mitigare i fenomeni di cooking per migliorare la stabilità di processo. L'attività di ricerca dell'U.O. CNR-ITAE ha riguardato lo sviluppo di materiali anodici per l'uso in celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC) operanti a temperature intermedie (500 - 800 °C) e l'integrazione degli stessi in uno stack da 500 W.
Caratterizzazione elettrochimica e chimico-fisica di celle a combustibile ad ossidi solidi alimentate con combustibili organici e bio-gas per l'applicazione nel settore della generazione distribuita di energia e dei sistemi portatili (R. E. 34/16)
Massimiliano Lo Faro;Domenico Minutoli;Stefano Trocino;Giuseppe Monforte;Maurizio Minutoli;Giovanni Brunaccini;Giorgio Dispenza;Vincenzo Antonucci;
2016
Abstract
L'ossidazione diretta di combustibili organici in una cella SOFC quali ad esempio i biocombustibili, il metano, il propano, in assenza di umidificazione, risulta strategica sia in termini di efficienza, in quanto si eliminano o semplificano i processi a monte quali pre-reforming e desolforazione, ed in termini di semplificazione di impianto e di durata. Utilizzando questo approccio si riduce la complessità di sistema e la corrosione derivante dall'apporto di acqua (reforming interno). L'impiego di anodi tolleranti i composti solforati evita l'avvelenamento derivante dall'impiego di odoranti a base di zolfo. Tuttavia, l'ossidazione diretta non è esente dal rischio di formazione di carbone. L'attività di questa unità è stata rivolta allo sviluppo di materiali in grado di mitigare i fenomeni di cooking per migliorare la stabilità di processo. L'attività di ricerca dell'U.O. CNR-ITAE ha riguardato lo sviluppo di materiali anodici per l'uso in celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC) operanti a temperature intermedie (500 - 800 °C) e l'integrazione degli stessi in uno stack da 500 W.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.