Con il presente articolo si cerca di definire le basi teoriche generali, verificate con qualche caso di studio, con le quali sia possibile impostare razionalmente il monitoraggio della qualità degli ambienti costieri fruiti per la balneazione e comunque di rilevanza biologica. Le azioni di monitoraggio dell'ambiente costiero vengono in genere effettuate con criteri meccanicistici poco rispondenti ad una impostazione che tenga conto della fisiologia dell'oggetto indagato almeno per i due aspetti della morfologia e del quadro idrodinamico. In tali condizioni resta difficile uscire da una condizione di dubbia significatività e di aleatorietà dei risultati. Solo gli studi sulla stabilità delle spiagge seguono una linea di ricerca nella quale sono giustamente considerate le condizioni fisico-ambientali sopra citate. Con la nota presente viene effettuato un tentativo di evidenziare gli elementi conoscitivi che devono essere alla base di una impostazione logica delle azioni di monitoraggio. Le varie azioni devono essere modulate sui caratteri funzionali degli ambienti considerati e, nel caso, anche sulle cadenze cronologiche direttamente imposte dalla natura dell'oggetto trattato, il che implica una descrizione completa dei sistemi marini costieri indagati ed il riconoscimento della loro evoluzione nel tempo. La tematica qui trattata riguarda essenzialmente lo studio dei sedimenti marini, ma i concetti sviscerati non sono secondari neppure per le acque, specialmente se oggetto di interesse è il particellato.
Principi logici per il monitoraggio dell'ambiente costiero
A Di Maio;
2008
Abstract
Con il presente articolo si cerca di definire le basi teoriche generali, verificate con qualche caso di studio, con le quali sia possibile impostare razionalmente il monitoraggio della qualità degli ambienti costieri fruiti per la balneazione e comunque di rilevanza biologica. Le azioni di monitoraggio dell'ambiente costiero vengono in genere effettuate con criteri meccanicistici poco rispondenti ad una impostazione che tenga conto della fisiologia dell'oggetto indagato almeno per i due aspetti della morfologia e del quadro idrodinamico. In tali condizioni resta difficile uscire da una condizione di dubbia significatività e di aleatorietà dei risultati. Solo gli studi sulla stabilità delle spiagge seguono una linea di ricerca nella quale sono giustamente considerate le condizioni fisico-ambientali sopra citate. Con la nota presente viene effettuato un tentativo di evidenziare gli elementi conoscitivi che devono essere alla base di una impostazione logica delle azioni di monitoraggio. Le varie azioni devono essere modulate sui caratteri funzionali degli ambienti considerati e, nel caso, anche sulle cadenze cronologiche direttamente imposte dalla natura dell'oggetto trattato, il che implica una descrizione completa dei sistemi marini costieri indagati ed il riconoscimento della loro evoluzione nel tempo. La tematica qui trattata riguarda essenzialmente lo studio dei sedimenti marini, ma i concetti sviscerati non sono secondari neppure per le acque, specialmente se oggetto di interesse è il particellato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.