Lo studio e la capacità di valutare i processi che stanno alla base dei cambiamenti climatici richiedono l'attenzione e la collaborazione di vari settori scientifici, economici e sociali, e costituiscono una delle più grandi sfide globali del nostro tempo. L'implementazione di stazioni automatiche, in grado di fornire informazioni di alta qualità e affidabilità, con rilevamento ad alta frequenza e capacità di trasmissione dei dati in tempo reale, gioca un ruolo fondamentale nel controllo della qualità ambientale e nella gestione di eventuali emergenze, attraverso un sistema di allerta rapido e costante. Tutto ciò ha valenza particolare nell'Adriatico settentrionale, che, per le sue specifiche caratteristiche geografiche ed ecologiche, risponde in modo diretto e rapido alle variazioni ambientali e climatologiche. In questo articolo viene descritto il sistema integrato di osservazione per il monitoraggio in continuo delle condizioni ambientali del nord Adriatico, reso possibile grazie alle elevate capacità di misura della Piattaforma oceanografica «Acqua Alta» del Consiglio Nazionale delle Ricerche- Istituto di Scienze Marine di Venezia, che dal 1970 registra i dati meteo-oceanografici al largo della costa veneziana. Questa struttura, installata a seguito della catastrofica alluvione del 1966, costituisce un punto di osservazione avanzato delle condizioni meteo-marine di un'area dell'Adriatico settentrionale di fronte alla laguna di Venezia, dalla quale dista circa 8 miglia nautiche (15 km). Gli agenti meteomarini, quali gli eventi estremi di vento, di pioggia e di moto ondoso, nonché la crescita del livello del mare, l'aumento di temperatura delle acque superficiali e la diminuzione del pH, determineranno trasformazioni importanti lungo la fascia costiera e sull'ecosistema marino. Eventi sia naturali sia antropici, anche di modesta intensità, potranno generare impatti a larga scala con importanti effetti sulla qualità dell'ambiente, con ripercussioni nella fruizione sia a fini produttivi che turistici. In particolare, fenomeni quali la comparsa di aggregati mucillaginosi, lo sviluppo di alghe tossiche, il verificarsi di massive fioriture di alghe e gli episodi di carenza di ossigeno negli strati di fondo (ipossia e anossie), si stanno presentando negli ultimi anni con una maggiore frequenza ed estensione, con conseguenze negative sull'ecosistema.

Una piattaforma oceanografica per monitorare i cambiamenti climatici e ambientali in Alto Adriatico

Amelia De Lazzari;Mauro Bastianini;Alfredo Boldrin;Tiziano Minuzzo
2015

Abstract

Lo studio e la capacità di valutare i processi che stanno alla base dei cambiamenti climatici richiedono l'attenzione e la collaborazione di vari settori scientifici, economici e sociali, e costituiscono una delle più grandi sfide globali del nostro tempo. L'implementazione di stazioni automatiche, in grado di fornire informazioni di alta qualità e affidabilità, con rilevamento ad alta frequenza e capacità di trasmissione dei dati in tempo reale, gioca un ruolo fondamentale nel controllo della qualità ambientale e nella gestione di eventuali emergenze, attraverso un sistema di allerta rapido e costante. Tutto ciò ha valenza particolare nell'Adriatico settentrionale, che, per le sue specifiche caratteristiche geografiche ed ecologiche, risponde in modo diretto e rapido alle variazioni ambientali e climatologiche. In questo articolo viene descritto il sistema integrato di osservazione per il monitoraggio in continuo delle condizioni ambientali del nord Adriatico, reso possibile grazie alle elevate capacità di misura della Piattaforma oceanografica «Acqua Alta» del Consiglio Nazionale delle Ricerche- Istituto di Scienze Marine di Venezia, che dal 1970 registra i dati meteo-oceanografici al largo della costa veneziana. Questa struttura, installata a seguito della catastrofica alluvione del 1966, costituisce un punto di osservazione avanzato delle condizioni meteo-marine di un'area dell'Adriatico settentrionale di fronte alla laguna di Venezia, dalla quale dista circa 8 miglia nautiche (15 km). Gli agenti meteomarini, quali gli eventi estremi di vento, di pioggia e di moto ondoso, nonché la crescita del livello del mare, l'aumento di temperatura delle acque superficiali e la diminuzione del pH, determineranno trasformazioni importanti lungo la fascia costiera e sull'ecosistema marino. Eventi sia naturali sia antropici, anche di modesta intensità, potranno generare impatti a larga scala con importanti effetti sulla qualità dell'ambiente, con ripercussioni nella fruizione sia a fini produttivi che turistici. In particolare, fenomeni quali la comparsa di aggregati mucillaginosi, lo sviluppo di alghe tossiche, il verificarsi di massive fioriture di alghe e gli episodi di carenza di ossigeno negli strati di fondo (ipossia e anossie), si stanno presentando negli ultimi anni con una maggiore frequenza ed estensione, con conseguenze negative sull'ecosistema.
2015
LTER
piattaforma oceanografica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/312798
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