A partire dall'entrata in vigore della Direttiva 92/43/EEC, la sorveglianza dello stato di conservazione degli habitat elencati nell'Allegato I ed il relativo monitoraggio periodico a intervalli di sei anni sono diventati un obbligo per tutti i paesi membri dell'UE, in base a quanto previsto negli Articoli 11 e 17. Nel 2011 è stato pubblicato un documento che fornisce le linee guida di riferimento europee per il monitoraggio di habitat e specie (Evans & Arvela 2011). Su questa base metodologica, la Società Italiana di Scienza della Vegetazione (SISV), avvalendosi di un ampio gruppo di soci esperti, ha avviato un dibattito interno su principi, criteri, parametri e strumenti per il monitoraggio degli habitat di Allegato I e dei tipi di vegetazione in essi rappresentati. Il progetto è stato promosso dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e coordinato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e si trova al momento in una fase prossima alla conclusione. A partire dalla documentazione già prodotta a livello nazionale per gli habitat italiani (Biondi et al., 2009, 2012, 2014; Genovesi et al., 2014), diversi aspetti critici sono stati esaminati attraverso una discussione scientifica ampiamente condivisa. In particolare, sono stati affrontati: gli aspetti legati alla scelta di strumenti adeguati per valutare i parametri area, struttura e funzione, prospettive future; il concetto di "specie tipica"; i metodi di campionamento habitat-specifici appropriati. Il protocollo sviluppato si pone come uno strumento pratico ed efficace, scientificamente valido e in linea con gli standard metodologici internazionali. Il suo utilizzo permetterà una raccolta armonizzata di dati su scala nazionale, rendendo possibile una valutazione comparata dello stato di conservazione di ciascun habitat.
Il supporto della SISV alla realizzazione di un manuale nazionale per il monitoraggio degli habitat della Direttiva 92/43/EEC in Italia
Pasta S;Tomaselli V;
2016
Abstract
A partire dall'entrata in vigore della Direttiva 92/43/EEC, la sorveglianza dello stato di conservazione degli habitat elencati nell'Allegato I ed il relativo monitoraggio periodico a intervalli di sei anni sono diventati un obbligo per tutti i paesi membri dell'UE, in base a quanto previsto negli Articoli 11 e 17. Nel 2011 è stato pubblicato un documento che fornisce le linee guida di riferimento europee per il monitoraggio di habitat e specie (Evans & Arvela 2011). Su questa base metodologica, la Società Italiana di Scienza della Vegetazione (SISV), avvalendosi di un ampio gruppo di soci esperti, ha avviato un dibattito interno su principi, criteri, parametri e strumenti per il monitoraggio degli habitat di Allegato I e dei tipi di vegetazione in essi rappresentati. Il progetto è stato promosso dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e coordinato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e si trova al momento in una fase prossima alla conclusione. A partire dalla documentazione già prodotta a livello nazionale per gli habitat italiani (Biondi et al., 2009, 2012, 2014; Genovesi et al., 2014), diversi aspetti critici sono stati esaminati attraverso una discussione scientifica ampiamente condivisa. In particolare, sono stati affrontati: gli aspetti legati alla scelta di strumenti adeguati per valutare i parametri area, struttura e funzione, prospettive future; il concetto di "specie tipica"; i metodi di campionamento habitat-specifici appropriati. Il protocollo sviluppato si pone come uno strumento pratico ed efficace, scientificamente valido e in linea con gli standard metodologici internazionali. Il suo utilizzo permetterà una raccolta armonizzata di dati su scala nazionale, rendendo possibile una valutazione comparata dello stato di conservazione di ciascun habitat.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.