La tecnica analitica che utilizza le cosiddette correnti indotte (Eddy-Current3) è un valido strumento di tipo non distruttivo, basato sui principi dell'elettromagnetismo, utilizzato da tempo in campo industriale per la caratterizzazione di vari aspetti relativi a manufatti metallici (si veda a titolo di esempio le norme ASTM E376-96 e E703-984). Con diversi set up strumentali e condizioni di misura è possibile infatti utilizzare tale tecnica per caratterizzare un manufatto metallico sotto diversi aspetti come la classificazione del metallo costitutivo, per l'identificazione e la valutazione delle dimensioni di fratture o difetti all'interno nonché per misurare lo spessore non solo di lamine e di rivestimenti metallici ma anche di rivestimenti non conduttivi su metalli. Oltre che in campo industriale questa tecnica è stata limitatamente utilizzata anche nel campo dei Beni Culturali (Giachi et al, 2015; D'Ercoli et al, 2008; Guida et al, 1991; Cagnini et al; 2011, Agnoletti et al. 2005). Scopo di questo articolo è una valutazione dell'applicabilità di questa metodologia analitica nello studio delle disomogeneità composizionali delle leghe a base di rame utilizzate nel campo dei beni culturali attraverso una serie di prove sistematiche su campioni di laboratorio. In particolare, si cercherà di valutare quanto i diversi fattori, sia strumentali che legati alla procedura analitica e alle superfici da analizzare, siano in grado di influenzare in maniera significativa i risultati ottenuti. Oltre a ciò saranno presentati alcuni dati sull'utilizzo della tecnica per la valutazione degli spessori di protettivi su diverse superfici metalliche.

Le applicazioni della tecnica delle correnti indotte (Eddy-Current) per la conservazione e lo studio di manufatti metallici di valore storico-artistico

B Salvadori;
2016

Abstract

La tecnica analitica che utilizza le cosiddette correnti indotte (Eddy-Current3) è un valido strumento di tipo non distruttivo, basato sui principi dell'elettromagnetismo, utilizzato da tempo in campo industriale per la caratterizzazione di vari aspetti relativi a manufatti metallici (si veda a titolo di esempio le norme ASTM E376-96 e E703-984). Con diversi set up strumentali e condizioni di misura è possibile infatti utilizzare tale tecnica per caratterizzare un manufatto metallico sotto diversi aspetti come la classificazione del metallo costitutivo, per l'identificazione e la valutazione delle dimensioni di fratture o difetti all'interno nonché per misurare lo spessore non solo di lamine e di rivestimenti metallici ma anche di rivestimenti non conduttivi su metalli. Oltre che in campo industriale questa tecnica è stata limitatamente utilizzata anche nel campo dei Beni Culturali (Giachi et al, 2015; D'Ercoli et al, 2008; Guida et al, 1991; Cagnini et al; 2011, Agnoletti et al. 2005). Scopo di questo articolo è una valutazione dell'applicabilità di questa metodologia analitica nello studio delle disomogeneità composizionali delle leghe a base di rame utilizzate nel campo dei beni culturali attraverso una serie di prove sistematiche su campioni di laboratorio. In particolare, si cercherà di valutare quanto i diversi fattori, sia strumentali che legati alla procedura analitica e alle superfici da analizzare, siano in grado di influenzare in maniera significativa i risultati ottenuti. Oltre a ciò saranno presentati alcuni dati sull'utilizzo della tecnica per la valutazione degli spessori di protettivi su diverse superfici metalliche.
2016
Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali - ICVBC - Sede Sesto Fiorentino
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
Eddy current
metalli
patine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/336380
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