Le proteine presenti nella cariosside dei frumenti sono impiegate ormai da tempo negli studi atti a valutare la diversità genetica presente in questa specie. Esse infatti sono state da tempo indicate come un gruppo di marcatori biochimici di facile impiego per la valorizzazione delle risorse genetiche vegetali in frumento. Da circa quindici anni l'Istituto del Germoplasma, partendo da analisi biochimiche (elettroforetiche e cromatografiche) delle proteine della cariosside presenti in sezioni di collezioni di frumento conservate presso l'Istituto o presso altri Istituti Internazionali, è riuscito a caratterizzare un numero considerevole di specie e sottospecie (selvatiche e coltivate) appartenenti al genere Triticum, consentendo l'identificazione e quindi la valorizzazione dei genotipi in cui tali proteine sono presenti e la loro successiva diffusione in tutto il mondo. Da studi effettuati sulle proteine di riserva (gliadine e glutenine) e più recentemente sulle proteine waxy, proteine associate alla sintesi del!' amilosio nella cariosside, è stato possibile ad esempio isolare e preservare genotipi privi di alcune componenti (forme nulli), genotipi con determinate mutazioni geniche relative ad i loci che presiedono alla sintesi di tali proteine, genotipi o linee utili perché impiegabili come marcatori genetici della qualità ed infine biotipi particolari differenti tra loro solo per la presenza/assenza di alcune componenti proteiche. I risultati relativi alla caratterizzazione biochimica di alcuni di tali gruppi di proteine della cariosside costituiscono un esempio di come sia possibile valorizzare risorse genetiche vegetali e biodiversità effettuando sia studi di base, sia studi sulla qualità delle farine ad esse correlati.
Proteine della cariosside in frumento nello studio delle risorse genetiche e della biodiversità
MARGIOTTA B;COLAPRICO G;URBANO M
1997
Abstract
Le proteine presenti nella cariosside dei frumenti sono impiegate ormai da tempo negli studi atti a valutare la diversità genetica presente in questa specie. Esse infatti sono state da tempo indicate come un gruppo di marcatori biochimici di facile impiego per la valorizzazione delle risorse genetiche vegetali in frumento. Da circa quindici anni l'Istituto del Germoplasma, partendo da analisi biochimiche (elettroforetiche e cromatografiche) delle proteine della cariosside presenti in sezioni di collezioni di frumento conservate presso l'Istituto o presso altri Istituti Internazionali, è riuscito a caratterizzare un numero considerevole di specie e sottospecie (selvatiche e coltivate) appartenenti al genere Triticum, consentendo l'identificazione e quindi la valorizzazione dei genotipi in cui tali proteine sono presenti e la loro successiva diffusione in tutto il mondo. Da studi effettuati sulle proteine di riserva (gliadine e glutenine) e più recentemente sulle proteine waxy, proteine associate alla sintesi del!' amilosio nella cariosside, è stato possibile ad esempio isolare e preservare genotipi privi di alcune componenti (forme nulli), genotipi con determinate mutazioni geniche relative ad i loci che presiedono alla sintesi di tali proteine, genotipi o linee utili perché impiegabili come marcatori genetici della qualità ed infine biotipi particolari differenti tra loro solo per la presenza/assenza di alcune componenti proteiche. I risultati relativi alla caratterizzazione biochimica di alcuni di tali gruppi di proteine della cariosside costituiscono un esempio di come sia possibile valorizzare risorse genetiche vegetali e biodiversità effettuando sia studi di base, sia studi sulla qualità delle farine ad esse correlati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.