This essay provides an interpretation of Giorgio Orelli's Certo d'un merlo il nero (come out in 1989 as part of the collection of poems Spiracoli) as a modern natural metamorphic myth and offers an edition of his avantextual versions (typewritten with authorial remarks), today lying at the Fondo Manoscritti of Pavia University.Through a re-examination of some key-moments in the development of Orelli's poetry and criticism about other authors (Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Alessandro Manzoni and Eugenio Montale), the commentary points out the rhythmi- cal and metrical-syntactic structure of Certo d'un merlo il nero as his most evident peculiarity.The avantextual variants show quite definitely the progressive shaping of the text's structure, that could be seen as a "crypto-canzone", i. e. a re-interpretation of the classic form of the Petrar- chan canzone throughout different innovative poetic devices. Under this respect, most signifi- cant is that the Petrarchan epigraph (RVF, CV, vv. 21 ff.) entered the poem only once the struc- ture had reached her last printed form.

Il presente articolo offre una lettura della lirica Certo d'un merlo il nero di Giorgio Orelli (pub- blicata nel 1989 nella raccolta Spiracoli), interpretandola sostanzialmente come un moderno mi- to metamorfico che trova nel ciclo naturale vita-morte-nuova vita il suo significato profondo, e presenta anche l'edizione dei materiali avantestuali (dattiloscritti con note autografe) dell'opera, conservati al Fondo Manoscritti dell'Università di Pavia.Attraverso la riconsiderazione di alcu- ni momenti-chiave nello sviluppo del pensiero critico di Orelli su altri autori (Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Alessandro Manzoni e Eugenio Montale), il presente commento mostra co- me la struttura ritmica e metrico-sintattica di Certo d'un merlo il nero sia la caratteristica stilistica più evidente e peculiare del pezzo. Le varianti avantestuali della lirica corroborano tale osserva- zione, poiché mostrano in modo abbastanza netto il formarsi progressivo della struttura testua- le, che nell'ultima redazione a stampa può essere connotata come 'cripto-canzonistica' - essa ri- prende cioè la classica forma della canzone petrarchesca reinterpretandola mediante diversifica- ti e innovativi procedimenti poetici. Del resto, proprio a sostenere tale ipotesi soccorre il fatto che l'epigrafe petrarchesca (RVF, CV, vv. 21 ss.) sia stata apposta solamente nella fase testuale ul- tima, quando la lirica già si presentava nella sua struttura 'definitiva' poi pubblicata.

Le 'Metamorfosi' di Giorgio Orelli. Lettura di «Certo d'un merlo il nero», da "Spiracoli", e confronto con una redazione precedente finora inedita

Andrea Beretta
2012

Abstract

This essay provides an interpretation of Giorgio Orelli's Certo d'un merlo il nero (come out in 1989 as part of the collection of poems Spiracoli) as a modern natural metamorphic myth and offers an edition of his avantextual versions (typewritten with authorial remarks), today lying at the Fondo Manoscritti of Pavia University.Through a re-examination of some key-moments in the development of Orelli's poetry and criticism about other authors (Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Alessandro Manzoni and Eugenio Montale), the commentary points out the rhythmi- cal and metrical-syntactic structure of Certo d'un merlo il nero as his most evident peculiarity.The avantextual variants show quite definitely the progressive shaping of the text's structure, that could be seen as a "crypto-canzone", i. e. a re-interpretation of the classic form of the Petrar- chan canzone throughout different innovative poetic devices. Under this respect, most signifi- cant is that the Petrarchan epigraph (RVF, CV, vv. 21 ff.) entered the poem only once the struc- ture had reached her last printed form.
2012
Il presente articolo offre una lettura della lirica Certo d'un merlo il nero di Giorgio Orelli (pub- blicata nel 1989 nella raccolta Spiracoli), interpretandola sostanzialmente come un moderno mi- to metamorfico che trova nel ciclo naturale vita-morte-nuova vita il suo significato profondo, e presenta anche l'edizione dei materiali avantestuali (dattiloscritti con note autografe) dell'opera, conservati al Fondo Manoscritti dell'Università di Pavia.Attraverso la riconsiderazione di alcu- ni momenti-chiave nello sviluppo del pensiero critico di Orelli su altri autori (Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Alessandro Manzoni e Eugenio Montale), il presente commento mostra co- me la struttura ritmica e metrico-sintattica di Certo d'un merlo il nero sia la caratteristica stilistica più evidente e peculiare del pezzo. Le varianti avantestuali della lirica corroborano tale osserva- zione, poiché mostrano in modo abbastanza netto il formarsi progressivo della struttura testua- le, che nell'ultima redazione a stampa può essere connotata come 'cripto-canzonistica' - essa ri- prende cioè la classica forma della canzone petrarchesca reinterpretandola mediante diversifica- ti e innovativi procedimenti poetici. Del resto, proprio a sostenere tale ipotesi soccorre il fatto che l'epigrafe petrarchesca (RVF, CV, vv. 21 ss.) sia stata apposta solamente nella fase testuale ul- tima, quando la lirica già si presentava nella sua struttura 'definitiva' poi pubblicata.
Filologia d'autore
Stilistica e metrica italiana
Letteratura svizzera di lingua italiana
Giorgio Orelli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/358235
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