Nel corso degli ultimi due decenni sono stati ottenuti molti risultati in termini di caratterizzazione completa della frazione inorganica del materiale particolato (PM) sospeso in atmosfera (elementi, specie ioniche, carbonio elementare); per le specie organiche è invece possibile solo la speciazione di una frazione pari a circa il 20% della massa totale ed il monitoraggio si limita ai composti potenzialmente tossici o nocivi (ad esempio, idrocarburi policiclici aromatici) o ai traccianti di specifiche sorgenti (ad esempio, colesterolo, levoglucosano). Tra gli altri, la frazione non identificata include il bioaerosol, cioè le particelle di origine biologica tra cui batteri, virus, funghi, pollini, spore e frammenti animali e vegetali. I metodi analitici finora proposti per l'analisi del bioaerosol si limitano alla misura di una o più componenti, senza tuttavia riuscire misurare l'intero contributo dato dalle particelle di origine biologica al PM. E' stato recentemente sviluppato [1] un nuovo metodo quantitativo per la stima della concentrazione in atmosfera del contributo complessivo dato dal bioaerosol. Il metodo consiste nel campionamento su membrana in policarbonato, marcatura del campione con una soluzione di Ioduro Propidio 1% (fluorocromo specifico per acidi nucleici) e successiva analisi mediante microscopio ad epifluorescenza. Le particelle di bioaerosol così trattate si presentano rosse su background nero. Le immagini catturate dal microscopio sono elaborate tramite un opportuno software il quale fornisce il numero e le dimensioni delle particelle positive alla fluorescenza di cui vengono calcolati il volume, la biomassa e quindi la concentrazione in atmosfera. Sono qui riportati i risultati di una serie di misure di bioaerosol effettuate tra il 2013 ed il 2016: ocampioni giornalieri raccolti con cadenza mensile nel sito di Montelibretti (area peri-urbana a 25 Km da Roma); ocampioni mensili medi cumulati su un unico substrato di raccolta, nel sito di Montelibretti; ocampioni giornalieri raccolti in diversi ambienti indoor e durante una campagna oceanografica; ocampioni prelevati mediante impattore multistadio con valutazione della distribuzione dimensionale del bioaerosol nell'intervallo 0.18 - 18 ?m. In tutti i casi sono state determinate, in parallelo, le concentrazioni di massa del PM10 e del materiale organico. I risultati ottenuti offrono un'interessante panoramica della variabilità del contributo del bioaerosol in diverse situazioni ambientali.

Determinazione del contributo del Bioaerosol al particolato atmosferico in diverse condizioni ambientali

Marcovecchio Francesca;Perrino Cinzia
2016

Abstract

Nel corso degli ultimi due decenni sono stati ottenuti molti risultati in termini di caratterizzazione completa della frazione inorganica del materiale particolato (PM) sospeso in atmosfera (elementi, specie ioniche, carbonio elementare); per le specie organiche è invece possibile solo la speciazione di una frazione pari a circa il 20% della massa totale ed il monitoraggio si limita ai composti potenzialmente tossici o nocivi (ad esempio, idrocarburi policiclici aromatici) o ai traccianti di specifiche sorgenti (ad esempio, colesterolo, levoglucosano). Tra gli altri, la frazione non identificata include il bioaerosol, cioè le particelle di origine biologica tra cui batteri, virus, funghi, pollini, spore e frammenti animali e vegetali. I metodi analitici finora proposti per l'analisi del bioaerosol si limitano alla misura di una o più componenti, senza tuttavia riuscire misurare l'intero contributo dato dalle particelle di origine biologica al PM. E' stato recentemente sviluppato [1] un nuovo metodo quantitativo per la stima della concentrazione in atmosfera del contributo complessivo dato dal bioaerosol. Il metodo consiste nel campionamento su membrana in policarbonato, marcatura del campione con una soluzione di Ioduro Propidio 1% (fluorocromo specifico per acidi nucleici) e successiva analisi mediante microscopio ad epifluorescenza. Le particelle di bioaerosol così trattate si presentano rosse su background nero. Le immagini catturate dal microscopio sono elaborate tramite un opportuno software il quale fornisce il numero e le dimensioni delle particelle positive alla fluorescenza di cui vengono calcolati il volume, la biomassa e quindi la concentrazione in atmosfera. Sono qui riportati i risultati di una serie di misure di bioaerosol effettuate tra il 2013 ed il 2016: ocampioni giornalieri raccolti con cadenza mensile nel sito di Montelibretti (area peri-urbana a 25 Km da Roma); ocampioni mensili medi cumulati su un unico substrato di raccolta, nel sito di Montelibretti; ocampioni giornalieri raccolti in diversi ambienti indoor e durante una campagna oceanografica; ocampioni prelevati mediante impattore multistadio con valutazione della distribuzione dimensionale del bioaerosol nell'intervallo 0.18 - 18 ?m. In tutti i casi sono state determinate, in parallelo, le concentrazioni di massa del PM10 e del materiale organico. I risultati ottenuti offrono un'interessante panoramica della variabilità del contributo del bioaerosol in diverse situazioni ambientali.
2016
Primary Biological Aerosol Particles
DNA
microscopia ad epifluorescenza
distribuzione dimensionale
carbonio organico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/359257
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