Dal 2003, anno di debutto della mostra Bunte Götter / I colori del bianco, ha avuto un forte sviluppo lo studio della pittura applicata su scultura, in particolare di epoca greco-romana. Negli anni, è stato sempre più chiaro il fatto che il candore delle sculture classiche non rispecchi quello che era il loro originario aspetto, per lo più caratterizzato da una vivace e ricca policromia. Per comprendere, analizzare, rielaborare le tracce rimaste di questi colori, è necessario un approccio interdisciplinare, che unisca competenze umanistiche e scientifiche. Per questo motivo, in questi ultimi anni sono nati gruppi di ricerca multidisciplinari che si occupano di esaminare un numero sempre crescente di casi-studio, in modo da poter comprendere in modo approfondito la pittura su scultura. Il contributo propone, oltre a uno stato dell'arte di questo campo di ricerca, una selezione di casi - studio esemplificativi, condotti negli ultimi cinque anni dall'Università degli Studi di Firenze e dall'ICVBC-CNR di Sesto Fiorentino (FI), in stretta collaborazione con Musei (Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Museo Nazionale Romano) e Istituzioni di tutela (Pontificia Commissione di Archeologia Sacra), su opere di età etrusca e romana. Gli esempi proposti mettono in luce le potenzialità del protocollo sviluppato per l'individuazione e l'indagine delle tracce di colore e mostrano una panoramica sugli ultimi sviluppi nel campo della policromia antica, a livello interdisciplinare.

Non solo pareti: la pittura su scultura, Convegno Internazionale Pareti Dipinte - dallo scavo alla valorizzazione

Bracci S;Bartolozzi G;Magrini D;Iannaccone R
2019

Abstract

Dal 2003, anno di debutto della mostra Bunte Götter / I colori del bianco, ha avuto un forte sviluppo lo studio della pittura applicata su scultura, in particolare di epoca greco-romana. Negli anni, è stato sempre più chiaro il fatto che il candore delle sculture classiche non rispecchi quello che era il loro originario aspetto, per lo più caratterizzato da una vivace e ricca policromia. Per comprendere, analizzare, rielaborare le tracce rimaste di questi colori, è necessario un approccio interdisciplinare, che unisca competenze umanistiche e scientifiche. Per questo motivo, in questi ultimi anni sono nati gruppi di ricerca multidisciplinari che si occupano di esaminare un numero sempre crescente di casi-studio, in modo da poter comprendere in modo approfondito la pittura su scultura. Il contributo propone, oltre a uno stato dell'arte di questo campo di ricerca, una selezione di casi - studio esemplificativi, condotti negli ultimi cinque anni dall'Università degli Studi di Firenze e dall'ICVBC-CNR di Sesto Fiorentino (FI), in stretta collaborazione con Musei (Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Museo Nazionale Romano) e Istituzioni di tutela (Pontificia Commissione di Archeologia Sacra), su opere di età etrusca e romana. Gli esempi proposti mettono in luce le potenzialità del protocollo sviluppato per l'individuazione e l'indagine delle tracce di colore e mostrano una panoramica sugli ultimi sviluppi nel campo della policromia antica, a livello interdisciplinare.
2019
Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali - ICVBC - Sede Sesto Fiorentino
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
polychromy
stone
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/361968
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