Nel presente articolo, dopo aver individuato le tipologie di costa più frequenti nella Regione pugliese vengono analizzati i meccanismi e le cause della diffusa instabilità delle coste rocciose alte. Questa problematica riveste carattere di enorme rilevanza regionale anche tenuto conto dell'estensione delle coste alte potenzialmente interessate a questo fenomeno. La morfodinamica costiera determina nel tempo una variazione dei versanti e delle falesie. L'evoluzione della costa alta può essere, in alcuni casi continua e lenta, in altri discontinua e veloce, a seconda delle azioni dirette e indirette compiute dagli agenti esterni sul litorale. I dissesti possono essere episodici e discontinui nel tempo e nello spazio. Le falesie pugliesi sono intagliate in rocce carbonatiche mesozoiche stratificate e fessurate e calcareniti plio-pleistoceniche. I dissesti più diffusi sono riferibili a crolli di blocchi o di porzioni di ammasso roccioso, ribaltamenti, scivolamenti planari o rotazionali e scivolamenti di cunei. Il moto ondoso rappresenta la principale causa di dissesto delle pareti rocciose e insieme con le correnti marine e maree, costituisce il più importante agente morfogenetico delle coste alte, insieme al weathering e ai processi erosivi molto attivi sulle facies calcarenitiche. I fattori che controllano i processi morfodinamici costieri sono rappresentati da fenomeni di: 1) lungo e medio termine: variazioni relative del livello marino, eustatismo, tettonica, effetti locali; 2) i processi continui sono le azioni di deposizione/erosione del moto ondoso, correnti, maree, trasporto dei sedimenti lungo costa; 3) di breve termine: eventi parossistici e/o improvvisi dovuti a grandi mareggiate, tsunami, alluvioni, crolli istantanei. Non ultima vi è l'azione antropica, lenta ma continua. Ai fini della valutazione della pericolosità è di primaria importanza il monitoraggio dell'evoluzione di alcune situazioni particolarmente critiche anche per la definizione di possibili interventi di mitigazione.
Meccanismi dell'instabilità costiera e processi erosivi lungo le coste Rocciose pugliesi
Pagliarulo Rosa;Veronica Zumpano
2020
Abstract
Nel presente articolo, dopo aver individuato le tipologie di costa più frequenti nella Regione pugliese vengono analizzati i meccanismi e le cause della diffusa instabilità delle coste rocciose alte. Questa problematica riveste carattere di enorme rilevanza regionale anche tenuto conto dell'estensione delle coste alte potenzialmente interessate a questo fenomeno. La morfodinamica costiera determina nel tempo una variazione dei versanti e delle falesie. L'evoluzione della costa alta può essere, in alcuni casi continua e lenta, in altri discontinua e veloce, a seconda delle azioni dirette e indirette compiute dagli agenti esterni sul litorale. I dissesti possono essere episodici e discontinui nel tempo e nello spazio. Le falesie pugliesi sono intagliate in rocce carbonatiche mesozoiche stratificate e fessurate e calcareniti plio-pleistoceniche. I dissesti più diffusi sono riferibili a crolli di blocchi o di porzioni di ammasso roccioso, ribaltamenti, scivolamenti planari o rotazionali e scivolamenti di cunei. Il moto ondoso rappresenta la principale causa di dissesto delle pareti rocciose e insieme con le correnti marine e maree, costituisce il più importante agente morfogenetico delle coste alte, insieme al weathering e ai processi erosivi molto attivi sulle facies calcarenitiche. I fattori che controllano i processi morfodinamici costieri sono rappresentati da fenomeni di: 1) lungo e medio termine: variazioni relative del livello marino, eustatismo, tettonica, effetti locali; 2) i processi continui sono le azioni di deposizione/erosione del moto ondoso, correnti, maree, trasporto dei sedimenti lungo costa; 3) di breve termine: eventi parossistici e/o improvvisi dovuti a grandi mareggiate, tsunami, alluvioni, crolli istantanei. Non ultima vi è l'azione antropica, lenta ma continua. Ai fini della valutazione della pericolosità è di primaria importanza il monitoraggio dell'evoluzione di alcune situazioni particolarmente critiche anche per la definizione di possibili interventi di mitigazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.