La mastite è una delle patologie maggiormente diffuse negli allevamenti delle bovine da latte e responsabile di ingenti perdite economiche. Fra i mezzi di prevenzione, uno dei principali è la disinfezione del capezzolo alla fine della mungitura. Sul mercato è presente un gran numero di disinfettanti, generalmente di natura chimica, mentre sono pochi quelli a base di sostanze naturali. Negli ultimi anni sono state introdotte restrizioni normative comunitarie molto severe riguardo l'uso dei biocidi [1] e attualmente è in discussione la loro applicazione in campo zootecnico: per questo motivo appare di grande interesse lo sviluppo di prodotti alternativi. Le batteriocine sono peptidi prodotti da diversi ceppi batterici, che esercitano la loro attività battericida agendo a livello della parete batterica o della membrana cellulare, causando fuoriuscita di ioni e quindi perdita di vitalità del batterio. Scopo del lavoro è stata la verifica in campo dell'efficacia di un prodotto sperimentale post-dipping a base di batteriocine prodotte da un ceppo di Lactococcus lactis subsp. cremoris isolato da formaggio caprino. La mancanza di differenze significative, in termini di hygiene score, fra il gruppo sperimentale e il controllo ha permesso di non considerare un'eventuale scarsa igiene ambientale come fattore di rischio per nuove infezioni mammarie. I risultati dell'esame batteriologico e della conta cellulare del latte di singolo quarto hanno dimostrato come l'introduzione di un valido prodotto post-dipping, tanto nel gruppo trattato quanto in quello sperimentale, abbia contribuito a limitare le infezioni anche transitorie, da microrganismi ambientali e opportunisti. Infatti in azienda veniva utilizzato un prodotto con un'efficacia sicuramente molto inferiore a quello introdotto nel gruppo di controllo, caratterizzato da un elevato contenuto in iodio. La mancanza di una differenza significativa con la formulazione sperimentale è dunque un dato molto incoraggiante, in quanto il prodotto commerciale è uno dei migliori sul mercato. Data l'esiguità del numero degli animali trattati, appaiono sicuramente necessarie ulteriori indagini.
Preliminary study of a post-dipping product containing bacteriocins from Lac. lactis subsp. cremoris
Brasca M;Albano C;
2018
Abstract
La mastite è una delle patologie maggiormente diffuse negli allevamenti delle bovine da latte e responsabile di ingenti perdite economiche. Fra i mezzi di prevenzione, uno dei principali è la disinfezione del capezzolo alla fine della mungitura. Sul mercato è presente un gran numero di disinfettanti, generalmente di natura chimica, mentre sono pochi quelli a base di sostanze naturali. Negli ultimi anni sono state introdotte restrizioni normative comunitarie molto severe riguardo l'uso dei biocidi [1] e attualmente è in discussione la loro applicazione in campo zootecnico: per questo motivo appare di grande interesse lo sviluppo di prodotti alternativi. Le batteriocine sono peptidi prodotti da diversi ceppi batterici, che esercitano la loro attività battericida agendo a livello della parete batterica o della membrana cellulare, causando fuoriuscita di ioni e quindi perdita di vitalità del batterio. Scopo del lavoro è stata la verifica in campo dell'efficacia di un prodotto sperimentale post-dipping a base di batteriocine prodotte da un ceppo di Lactococcus lactis subsp. cremoris isolato da formaggio caprino. La mancanza di differenze significative, in termini di hygiene score, fra il gruppo sperimentale e il controllo ha permesso di non considerare un'eventuale scarsa igiene ambientale come fattore di rischio per nuove infezioni mammarie. I risultati dell'esame batteriologico e della conta cellulare del latte di singolo quarto hanno dimostrato come l'introduzione di un valido prodotto post-dipping, tanto nel gruppo trattato quanto in quello sperimentale, abbia contribuito a limitare le infezioni anche transitorie, da microrganismi ambientali e opportunisti. Infatti in azienda veniva utilizzato un prodotto con un'efficacia sicuramente molto inferiore a quello introdotto nel gruppo di controllo, caratterizzato da un elevato contenuto in iodio. La mancanza di una differenza significativa con la formulazione sperimentale è dunque un dato molto incoraggiante, in quanto il prodotto commerciale è uno dei migliori sul mercato. Data l'esiguità del numero degli animali trattati, appaiono sicuramente necessarie ulteriori indagini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.