La costruzione di relazioni produttive tra comunità, valori e luoghi per la valorizzazione culturale e turistica di un territorio richiede innovazione di processo e di prodotto (Buscema & Pieri, 2004) e la definizione di modelli di sviluppo territoriale integrati, innovativi sul piano sociale, culturale e tecnologico. In questo contesto, assume particolare rilevanza la "Council of Europe Framework Convention on the Value of Cultural Heritage for Society" (Convenzione di Faro) (COUNCIL OF EUROPE 2005), entrata in vigore in Italia nel 2011 e ratificata nel 2020, che sancisce l'importanza dei beni culturali nella loro accezione di "beni comuni" e la partecipazione delle comunità (definite Heritage Community) ai processi di valorizzazione. Infatti, la competitività ed il futuro dei territori si gioca sempre più, oltre che sulla qualità dell'ambiente naturale e culturale, anche sulla capacità di interagire con le comunità locali rendendole parte attiva dei processi di sviluppo. In particolare, risulta importante individuare nuovi modelli innovativi di valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, capaci di mettere in rete luoghi, istituzioni, associazioni, università, centri di ricerca, società civile (Giovene di Girasole, Daldanise, & Clemente, 2019). Identità e cultura, attraverso il coinvolgimento degli attori pubblici e privati, diventano così pilastri di strategie condivise di servizi innovativi (Cerreta, Daldanise, & Sposito, 2018; Izzo & Masiello, 2015) con un notevole impatto sul territorio e sulle comunità in termini di opportunità di lavoro e innovazione sociale (Manzini, 2015). Partendo da queste premesse il paper indaga come le Istituzioni Museali, alla luce della Convenzione di Faro, possono contribuire alla crescita economica e allo sviluppo di territori e comunità attraverso il coinvolgimento di istituzioni, società civile, associazioni, ecc. aprendosi al territorio circostante.
Il MANN come "hub culturale" per un museo diffuso e condiviso delle acque dolci e salate di Napoli
Massimo Clemente;Gaia Daldanise;Eleonora Giovene di Girasole;
2023
Abstract
La costruzione di relazioni produttive tra comunità, valori e luoghi per la valorizzazione culturale e turistica di un territorio richiede innovazione di processo e di prodotto (Buscema & Pieri, 2004) e la definizione di modelli di sviluppo territoriale integrati, innovativi sul piano sociale, culturale e tecnologico. In questo contesto, assume particolare rilevanza la "Council of Europe Framework Convention on the Value of Cultural Heritage for Society" (Convenzione di Faro) (COUNCIL OF EUROPE 2005), entrata in vigore in Italia nel 2011 e ratificata nel 2020, che sancisce l'importanza dei beni culturali nella loro accezione di "beni comuni" e la partecipazione delle comunità (definite Heritage Community) ai processi di valorizzazione. Infatti, la competitività ed il futuro dei territori si gioca sempre più, oltre che sulla qualità dell'ambiente naturale e culturale, anche sulla capacità di interagire con le comunità locali rendendole parte attiva dei processi di sviluppo. In particolare, risulta importante individuare nuovi modelli innovativi di valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, capaci di mettere in rete luoghi, istituzioni, associazioni, università, centri di ricerca, società civile (Giovene di Girasole, Daldanise, & Clemente, 2019). Identità e cultura, attraverso il coinvolgimento degli attori pubblici e privati, diventano così pilastri di strategie condivise di servizi innovativi (Cerreta, Daldanise, & Sposito, 2018; Izzo & Masiello, 2015) con un notevole impatto sul territorio e sulle comunità in termini di opportunità di lavoro e innovazione sociale (Manzini, 2015). Partendo da queste premesse il paper indaga come le Istituzioni Museali, alla luce della Convenzione di Faro, possono contribuire alla crescita economica e allo sviluppo di territori e comunità attraverso il coinvolgimento di istituzioni, società civile, associazioni, ecc. aprendosi al territorio circostante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.