Until a few millennia ago, silver fir was the dominant forest species in the northern Apennines, and it still maintainsthe genetic vestiges of this ancient splendor. The current condition of high fragmentation in the localdistribution of silver fir has been strongly influenced by human activities, from the Neolithic to the presentday, but this species still represents the best option to diversify a montane ecosystem that the anthropicaction has transformed almost exclusively into a monospecific, even-aged and monoplane beech forest.Considering their genetic peculiarities, silver fir populations within the Tuscan-Emilian Apennines National Parkand surrounding areas represent a genetic resource of fundamental importance for the conservation of thespecies in its entire distribution. For these reasons, the status of silver fir forests still present in the Tuscan-EmilianApennines requires both an analysis of the genetic diversity aimed at understanding the stands which aremost genetically impoverished, and a thorough knowledge of the origin of the material used for plantations.This paper summarizes the structure and the first results of a series of projects carried out by the CNR Instituteof Biosciences and BioResources of Sesto Fiorentino, funded by the Tuscan-Emilian Apennines National Park.These projects are aimed at developing effective conservation actions to preserve the genetic resourcesmainteined in the few, small silver fir populations still present in the Tuscan-Emilian Apennines.

L'abete bianco è stato, fino a pochi millenni fa, la specie forestale dominante nell'Appenninosettentrionale. Benché oggi la sua distribuzione locale risulti fortemente frammentata - anche a causa delleattività umane che ne hanno ridotto la copertura favorendo progressivamente l'insediarsi di faggete monospecifiche- alcune delle abetine dell'Appennino settentrionale mantengono le vestigia di quell'anticosplendore, registrando livelli di diversità genetica tra i più elevati dell'intero areale. Proprio in virtù delle loropeculiarità genetiche, le popolazioni di abete bianco presenti nel territorio del Parco Nazionale dell'AppenninoTosco-Emiliano e nelle zone limitrofe rappresentano una risorsa di fondamentale importanza per laconservazione del patrimonio genetico della specie. L'abete bianco rappresenta inoltre l'opzione miglioreper diversificare gli ecosistemi di faggeta, qualora si volesse indirizzare la gestione forestale verso la creazionedi boschi misti più resilienti al cambiamento climatico. Il forte grado di frammentazione, le dimensioniridottissime e la traiettoria evolutiva delle abetine ancora presenti nell'Appennino Tosco-Emiliano richiedonouna caratterizzazione genetica di tali nuclei finalizzata a identificare quelli maggiormente esposti al rischiodi impoverimento genetico e, in ultima analisi, di estinzione locale. L'informazione genetica è inoltre fondamentaleper comprendere se i numerosi impianti artificiali di origine ignota che spesso circondano le abetinenaturali possono rappresentare ulteriori rischi o importanti opportunità per la loro conservazione. In questocontributo vengono presentati i primi risultati di due progetti condotti dall'Istituto di Bioscienze e BioRisorse delCNR di Sesto Fiorentino e finanziati dal Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, progetti finalizzati asviluppare azioni di conservazioni efficaci per preservare le risorse genetiche custodite nelle poche, piccoleabetine ancora presenti nell'Appennino Tosco-Emiliano.

Alla scoperta delle abetine dell'Appennino Tosco-Emiliano

Piotti, Andrea
Primo
;
Avanzi, Camilla
Ultimo
2022

Abstract

Until a few millennia ago, silver fir was the dominant forest species in the northern Apennines, and it still maintainsthe genetic vestiges of this ancient splendor. The current condition of high fragmentation in the localdistribution of silver fir has been strongly influenced by human activities, from the Neolithic to the presentday, but this species still represents the best option to diversify a montane ecosystem that the anthropicaction has transformed almost exclusively into a monospecific, even-aged and monoplane beech forest.Considering their genetic peculiarities, silver fir populations within the Tuscan-Emilian Apennines National Parkand surrounding areas represent a genetic resource of fundamental importance for the conservation of thespecies in its entire distribution. For these reasons, the status of silver fir forests still present in the Tuscan-EmilianApennines requires both an analysis of the genetic diversity aimed at understanding the stands which aremost genetically impoverished, and a thorough knowledge of the origin of the material used for plantations.This paper summarizes the structure and the first results of a series of projects carried out by the CNR Instituteof Biosciences and BioResources of Sesto Fiorentino, funded by the Tuscan-Emilian Apennines National Park.These projects are aimed at developing effective conservation actions to preserve the genetic resourcesmainteined in the few, small silver fir populations still present in the Tuscan-Emilian Apennines.
2022
Istituto di Bioscienze e Biorisorse - IBBR - Sede Secondaria Sesto Fiorentino (FI)
978 88 7982 132 2
L'abete bianco è stato, fino a pochi millenni fa, la specie forestale dominante nell'Appenninosettentrionale. Benché oggi la sua distribuzione locale risulti fortemente frammentata - anche a causa delleattività umane che ne hanno ridotto la copertura favorendo progressivamente l'insediarsi di faggete monospecifiche- alcune delle abetine dell'Appennino settentrionale mantengono le vestigia di quell'anticosplendore, registrando livelli di diversità genetica tra i più elevati dell'intero areale. Proprio in virtù delle loropeculiarità genetiche, le popolazioni di abete bianco presenti nel territorio del Parco Nazionale dell'AppenninoTosco-Emiliano e nelle zone limitrofe rappresentano una risorsa di fondamentale importanza per laconservazione del patrimonio genetico della specie. L'abete bianco rappresenta inoltre l'opzione miglioreper diversificare gli ecosistemi di faggeta, qualora si volesse indirizzare la gestione forestale verso la creazionedi boschi misti più resilienti al cambiamento climatico. Il forte grado di frammentazione, le dimensioniridottissime e la traiettoria evolutiva delle abetine ancora presenti nell'Appennino Tosco-Emiliano richiedonouna caratterizzazione genetica di tali nuclei finalizzata a identificare quelli maggiormente esposti al rischiodi impoverimento genetico e, in ultima analisi, di estinzione locale. L'informazione genetica è inoltre fondamentaleper comprendere se i numerosi impianti artificiali di origine ignota che spesso circondano le abetinenaturali possono rappresentare ulteriori rischi o importanti opportunità per la loro conservazione. In questocontributo vengono presentati i primi risultati di due progetti condotti dall'Istituto di Bioscienze e BioRisorse delCNR di Sesto Fiorentino e finanziati dal Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, progetti finalizzati asviluppare azioni di conservazioni efficaci per preservare le risorse genetiche custodite nelle poche, piccoleabetine ancora presenti nell'Appennino Tosco-Emiliano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/443900
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